Ichino: “Se Renzi avesse vinto sarei rimasto nel Pd. Non con Vendola e Fassina”

Pubblicato il 4 Febbraio 2013 - 14:41| Aggiornato il 25 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Se Matteo Renzi avesse vinto le primarie sarei rimasto nel Pd. Berlusconi? Ci sta riportando all’autunno del 2011″: Pietro Ichino, giuslavorista candidato al Senato con la Scelta Civica per Monti, boccia il suo vecchio partito, in particolare la linea economica di Nichi Vendola e Stefano Fassina. Ma soprattutto boccia l’ex presidente del Consiglio. “Sta smontando tutto quello che ha fatto il governo Monti”, ha detto al Corriere della Sera.

Ichino smonta la promessa di Berlusconi sull’abolizione dell’Imu, con tanto di rimborso:  “Risarcire gli italiani dell’Imu significa ritornare a quando Berlusconi è stato costretto a dimettersi. Dove prende i 60 miliardi di euro in più che ci costerebbe lo spread a 500, con il tasso d’interesse sul Btp al 7%”.

Per far capire la scarsa realizzabilità economica della nuova promessa berlusconiana Ichino ricorda che quando era premier Berlusconi non parlava neppure con il suo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, “in una situazione di marasma generale. Non è più tempo di credere alla sue favole”, rincara il giuslavorista, secondo il quale la priorità è rimodulare l’Imu sui redditi più bassi, tagliare l’Irpef sulle persone e l’Irap alle imprese.

Ichino giustifica le misure del governo Monti, in particolare la discussa riforma del lavoro (e delle pensioni): “E’ stata fatta una riforma necessaria per riequilibrare la più grave ingiustizia fatta negli ultimi trent’anni. Fatta nei confronti dei nostri figli e a vantaggio degli attuali cinquantenni mandati in pensione troppo presto. Non dimentichiamo che era la richiesta dell’Europa, la condizione necessaria per far decollare il fondo Salva-Stati. E la contropartita era mettere in ordine i nostri conti pubblici”. Sul fronte contrattuale la riforma Fornero, sostiene Ichino, “ha attenuato la rigidità della flessibilità in uscita imposto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e ha modificato la disciplina degli ammortizzatori sociali, finora sbagliata perché spesso mette in ghiacciaia per anni i lavoratori con le risorse della cassa integrazione in caso di crisi aziendale”.