Idv, De Magistris-Orlando contro Di Pietro: “La stagione padronale è finita”

Pubblicato il 3 Novembre 2012 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA
Dopo Massimo Donadi anche Luigi De Magistris e Leoluca Orlando attaccano Antonio Di Pietro (Foto Lapresse)

ROMA – Si fa sempre più netta la scissione all’interno dell‘Italia dei Valori. Dopo le dure parole del capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi, ora sono i sindaci di Napoli e di Palermo, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando, a chiarire.

“L’Idv non è finito. E’ morto. Come tutti i partiti”, ha detto Orlando in un’intervista alla Stampa. “La soluzione certo non è fare un congressino che porti a un partituccio di funzionarietti”. Il sindaco boccia anche la tentazione di una convergenza con il movimento di Beppe Grillo. “Il leader dei 5 Stelle non è la terapia, è il termometro. Il vero punto è riconquistare gli astensionisti , in Sicilia il 53%”.

Stessa linea per De Magistris, che in un’intervista a Repubblica ha detto: “Quello che è accaduto nell’Idv non credo si risolva con la mediazione al ribasso politico. Si deve aprire una stagione nuova: basta con la concezione padronale del partito. Di Pietro doveva essere più coraggioso” invece di dedicarsi “alla gestione verticistica. Si è fatto affiancare da persone di scarso livello politico, culturale, anche morale. Non vedo margini per un rinnovamento interno”.

L’unica nota ottimista per l’Idv arriva dal senatore Luigi Li Gotti, convinto che l’Italia dei Valori possa risorgere dalle ceneri come un’araba fenice. Parlando con l’Adnkronos Li Gotti spiega che nell’intervista che ha generato un vero e proprio terremoto all’interno dell’Idv Di Pietro “parlava di una morte mediatica, ovvero della fine di un partito strutturato in un certo modo e che deve rinascere in una nuova forma per essere restituito a nuova vita”.

Il capo della contestazione interna al leader Donadi secondo il senatore “è un po’ troppo ansioso, ha interpretato male le parole di Di Pietro”. Nell’Idv “i problemi ci sono e vanno risolti”, ma non è un partito in stato terminale.