Ignazio Marino in bilico: se il Pd lo molla, election day a maggio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2014 - 06:44 OLTRE 6 MESI FA
Ignazio Marino in bilico: se il Pd lo molla, election day a maggio

Ignazio Marino in bilico: se il Pd lo molla, election day a maggio (LaPresse)

ROMA – Il sindaco di Roma Ignazio Marino deve incontrare a Palazzo Senatorio tutti i consiglieri di centrosinistra: sarà un faccia a faccia teso.

La maggioranza vuole pesare di più nelle scelte del sindaco, mentre il chirurgo genovese vuole tirare dritto per la sua strada, a partire dalla nomina dell’amministratore delegato dell’Ama, per la quale è in pole position Alessandro Filippi.

La verità è che Marino rischia tantissimo: se si andasse a un election day a maggio (politiche anticipate + europee), la tentazione per il Pd sarebbe quella di infilare nel calderone elettorale anche le Comunali anticipate a Roma.

Il Pd minaccia di far cadere Marino? Lo suggerisce il retroscena di Fabio Rossi sul Messaggero:

“A breve dovrà partire l’iter del bilancio 2014, il primo interamente intestato alla giunta Marino: gli assessori aspettano in questi giorni le bozze definitive di Daniela Morgante.

«Non abbiamo nessuna intenzione di fare da passacarte» delle decisioni dell’esecutivo, assicurano i consiglieri del Pd.

E tra i banchi dell’opposizione c’è chi è convinto che «questa volta la maggioranza non farà quadrato intorno al sindaco. Se Marino continua nella sua strada solitaria – ragiona un consigliere ex Pdl – qualcuno nel centrosinistra potrebbe anche pensare di “aiutarci” a farlo cadere, specie se ci fossero in vista anche le elezioni Politiche».

In ogni caso, la giunta per condurre in porto anche la prossima manovra dovrà necessariamente ricompattare la maggioranza, come Marino fece a novembre prima della sessione di bilancio 2013, andata a buon fine grazie alla tenuta del centrosinistra e alla gestione dell’aula Giulio Cesare di Mirko Coratti, presidente dell’assemblea capitolina, che ha ampiamente superato anche l’esame del Tar. Ma difficilmente Il Pd, qualora oggi dovesse trovare una linea comune, si accontenterebbe di vaghe promesse di rimpasto, che peraltro il sindaco sembra orientato a non fare”.