Il carro del Pd verso la terza buca: un candidato sindaco a Bologna targato Di Pietro

Pubblicato il 26 Gennaio 2010 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA

Bologna qualche anno fa

Il cigolante carro del Pd sta per cadere in un’altra buca. Si è aperta sulla sua strada, un po’ per caso sfortunato, un po’ perché “sterzare” non si può. La buca si chiama elezioni anticipate per il sindaco di Bologna. Il caderci dentro per il Pd è il dover accettare e sostenere un candidato sindaco dell’Idv di Di Pietro. Sarebbe la terza “abdicazione”, dopo Bonino candidato radicale e non pd a governatore del Lazio, dopo Vendola candidato della sinistra non riformista a governatore della Puglia. E ora Di Pietro è fortemente intenzionato a mettere il peso della sua “spada” sul piatto della bilancia dell’allenza con il Pd.

Il sindaco che c’era, Delbono, se n’è andato, ma non si è ancora formalmente dimesso. Andato via con il riconoscimento quasi unanime della correttezza “civile” della sua scelta. Di fronte all’ipotesi di un rinvio a giudizio per truffa allo Stato (soldi pubblici eventualmente spesi per pagare viaggi e rimborso spese alla fidanzata-segretaria) nessuno a sinistra si è sognato di invocare “la scelta degli elettori” e di contrapporre il giudizio elettorale all’eventuale giudizio di legge. Bene, bravo, Delbono addio.

Ma la legge dice che a Bologna non si potrà votare prima della primavera del 2011. Più di un anno dunque senza sindaco per la città, da consegnare all’amministrazione per forza di cose limitata al minimo indispensabile di un commissario prefettizio. Un danno per la città, tutti d’accordo. Un danno, a meno che il governo non vari un provvedimento d’eccezione e d’urgenza.

Maroni, ministro dell’Interno, si è detto disponibile, anzi pronto. A condizione che siano d’accordo tutti i partiti. E d’accordo non possono che essere tutti i partiti: nessuno può identificarsi con un anno e passa di non governo della città. D’ accordo i partiti del centro destra, d’accordo le prime voci venute dal Pd. Quella di Andrea de Maria, segretario locale, auspica un voto “entro l’estate”. Quella di Silvana Mura, dirigente locale dell’Idv, dice altrettanto.

Votare a Bologna entro l’estate o al massimo autunno 2010: il cigolante carro carro del Pd non può e non vuole svicolare da questa strada obbligata. Ma Di Pietro e il suo partito aspettano al varco il Pd: hanno già impostato una pre campagna elettorale sulla “questione morale”. Rinforzeranno la loro richiesta facendo osservare che l’Idv appoggia alle Regionali tutti i candidati di coalizione senza averne suoi di rilievo. Chiederanno e imporranno al Pd un’altra quadriglia di primarie sì, primarie no…La buca è pronta e il Pd è oggi come un grosso autobus, troppo pesante per fermarsi, troppo grosso per evitarla. Se non vuole finirci dentro deve accelerare, sterzare, far scendere qualcuno.