Il dopo voto dei partiti: primo ok al taglio dei deputati

Pubblicato il 23 Maggio 2012 - 22:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 23 MAG – Dopo il 'flop' delle amministrative, i partiti approvano piu' norme sul fronte riforme di quante ne abbiano licenziate negli ultimi mesi: dopo il primo via libera in commissione al ddl Anticorruzione e al testo sul falso in bilancio, al Senato si dice 'si' al taglio dei parlamentari, forse la norma piu' attesa da quella che nei Palazzi si chiama ''l'antipolitica''. I deputati scendono a 508; i senatori a 254. Gli eletti nelle circoscrizioni Estero sono 8 alla Camera e 4 al Senato.

E' vero che poi nella maggioranza si discute e ci si accusa reciprocamente di ritardare le cose e di fare ''ostruzionismo''. Come accade al Pdl criticato dai capigruppo Pd e Udc Anna Finocchiaro e Giampiero D'Alia per l'atteggiamento tenuto in una commissione che riesce ad approvare solo l'art.1 del testo. Facendo slittare ('colpevole' anche la relazione di Lusi in Giunta) il voto al 29-30 maggio. Ma si tratta pur sempre di un ''segnale importante'', commenta il vicecapogruppo Gaetano Quagliariello, che avra ' come effetto anche quello di sbloccare l'impasse sulla legge elettorale.

I 'tecnici' delle riforme coordinati da Violante, infatti, si sono dati appuntamento al 5 giugno anche per vedere se si riusciva a dare prima un 'ok' alla norma 'taglia-eletti'. Perche' e' anche su questo che poi si dovra' individuare il modello elettorale. Ma il 29 maggio si riunisce anche la direzione del Pd e il Pdl avra' un ufficio di presidenza. Alfano, la 'pausa di riflessione', la sintetizza cosi': ''Stiamo aspettando che si calmino le polveri delle amministrative per tornare a parlare delle cose che servono al Paese''. Alla fine, pero', il nodo dovra' essere sciolto. Anche perche' l'obiettivo, come detto da Violante nei giorni scorsi, dovrebbe essere quello di approvare l''anti-Porcellum' entro ottobre. Cosi' il 'balletto' dei 'modelli' riprende incessante. Il Pd, con Bersani, conferma la propria preferenza per il 'doppio turno' alla francese magari accompagnato anche, come azzarda D'Alema e come chiede Alfano, dall'elezione diretta del Presidente della Repubblica. L'Udc non chiude la porta al doppio turno. Al contrario di Fli (''Gli elettori lo hanno seppellito disertando le urne'' dice Briguglio). Ma dice 'no' al semipresidenzialismo perche' parlarne ora, osserva Ferdinando Adornato, ''e' troppo tardi''. E se c'e' chi non crede a queste ''manfrine'' perche' alla fine la scelta cadra' sul modello spagnolo, e' anche vero che il nuovo 'round' fa ben sperare: le acque ''non stagnano piu''', si osserva nella maggioranza, cominciano a muoversi.

Ma sul tavolo c'e' anche la riforma del finanziamento dei partiti che domani, assicurano i relatori Gianclaudio Bressa e Peppino Calderisi, ''verra' approvata''. E c'e' la Convenzione di Strasburgo sull'anticorruzione che passa il primo 'step' per il recepimento in commissione Esteri e attende ora i pareri della Giustizia e degli Affari Costituzionali per fare il suo ingresso in Aula a fianco del ddl riscritto dal Guardasigilli. Entro la prossima settimana, insomma, si potrebbero realizzare le priorita' care ad 'ABC': 'taglio' del finanziamento ai partiti, e dei parlamentari. Il destino della legge elettorale, invece, ironizza un tecnico, ''si scoprira' solo vivendo''.