Il Pdl denuncia i “poteri forti”. Giudici e mafiosi, puttane e preti, extracomunitari e banchieri alleati contro Silvio

di Lucio Fero
Pubblicato il 5 Ottobre 2009 - 15:32| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Ricordate le sequenze iniziali del film “Tutti a casa”? È l’otto settembre del 1943, gli italiani, soldati compresi, non sanno nulla dell’armistizio con gli Alleati. E’ il mattino di quel giorno e Alberto Sordi, tenente del regio esercito, guida un plotone in marcia verso una postazione costiera. L’ultimo ordine arrivato dall’Alto Comando è quello di far cantare la truppa e la truppa canta: «Mamma, ritorno ancor nella casetta…». All’improvviso, ecco di fronte i tedeschi, i soldati tedeschi. Appena vedono gli italiani, i tedeschi sparano. Loro sanno, hanno avuto ordini precisi: prendersi l’Italia e far fuori il suo esercito. Alberto Sordi, il tenente, sbalordito cerca un gettone e un telefono pubblico, chiama il Comando e annuncia: «Signor colonnello, i tedeschi si sono alleati con gli americani!». Ecco, più o meno lo stesso tipo di grido è quello che si sta levando dal Pdl e più o meno è lo stesso tipo di “alleanza” quella che denunciano Bossi, Berlusconi, Feltri, il governo e la maggioranza. Il grido è: «I poteri forti si sono alleati contro di noi». E i poteri forti tra loro alleati sono la mafia, i giudici, i gay, i comunisti, i banchieri e i professori precari.

Quello con la vista più lunga è Bossi, lui ha capito, non lo inganni. La sua saggezza popolana è sinonimo e garanzia di lungimiranza: «È una questione mafiosa, la mafia ha mandato le puttane da Berlusconi». Ecco dunque svelata l’alleanza: i boss siciliani e calabresi e pugliesi e napoletani, d’intesa con Tarantini e con il giudice che fa finta di indagare su Tarantini, hanno teso la trappola. Hanno convocato e pagato la D’Addario e le altre trenta circa, le hanno convinte al “martirio” come fanno gli islamici con i kamikaze. L’ordine è stato: buttatevi nei letti di Stato e fatevi esplodere. Anzi, un po’ meno doloroso di esplodere, ma la tattica è la stessa.

feltriMa anche Feltri non scherza quanto a lucidità, anche lui ha capito e denuncia l’altra tenaglia della manovra dei “poteri forti”, quella che «vuole convincere Berlusconi a lasciare la politica con le cattive». Le “cattive” sono quegli assurdi ragionamenti di un giudice, uno dei tanti, tanto alla fine sono tutti uguali, non si sbagliava Berlusconi quando a suo tempo disse che erano «malati di crudeltà mentale». Pensate che arriva a pensare uno che si chiama Raimondo Mesiano e scrive nelle motivazioni della sua sentenza: poiché c’è stata condanna per il giudice Metta, condanna per essersi fatto corrompere, condanna provata e giudicata e poiché la corruzione è avvenuta viaggiando su un bonifico di circa tre miliardi di lire partito allora da conti in banca che facevano capo a Fininvest, il capo di Fininvest, alias Berlusconi, deve aver a suo tempo saputo e autorizzato il pagamento corruttivo. Nel ragionamento, come si vede campato in aria ed illogico, improbabile e infondato, è evidente la congiura. Tutte scuse e bugie, svela l’astuto Feltri, per provare a scippare a Berlusconi una barca di soldi, 750 milioni di euro. Da far arrivare, questa è la prova regina del complotto, al gruppo editoriale nemico, quello di De Benedetti. E la corruzione di allora, la montagna di milioni realizzata da Fininvest in un paio di decenni aggiustando, diciamo così, un po’ il mercato della pubblicità e delle tv? Che c’entra, al massimo, per dirla con Totò, “quisquiglie e pinzillacchere”.

I mafiosi, le puttane, i ruffiani e i giudici e gli editori “impuri” e i giornalisti strapagati, lo ha svelato un altro furbone che non lo freghi, cioè Brunetta. Ecco l’alleanza dei poteri forti. Cui vanno aggiunti i banchieri, come ha svelato Tremonti. Quelli che non prendono i bond che lo Stato vende al nove per cento di interesse. Fanno dispetto a se stessi prendendo soldi sul mercato pagando il tre per cento. Prova evidente del complotto, della congiura, dell’alleanza. Alleati con loro sono poi anche gli intellettuali, ma di quelli si sa. E, ovviamente i gay, come sempre. Più la new entry degli extracomunitari, infatti Berlusconi in persona ha svelato il torbido tranello: dare il voto agli stranieri che si intrufolano in Italia per diventare elettori e votare contro di lui.

minzolini con berlusconiUn’aggiunta a piè di pagina alla lista l’ha fatta Augusto Minzolini, direttore del Tg1, fanno parte dei poteri forti quelli che vogliono instaurare un “regime mediatico”. Sarebbero, traducendo Minzolini, i giornalisti. Ma per fortuna ce ne sono sempre di meno in giro. Infatti l’ultima notizia in materia ecco come è stata correttamente e giustamente data: «In Italia il 52 per cento della popolazione non teme per la libertà di stampa». Nessun problema dunque, tutti tranquilli e sereni. E bisogna essere proprio maligni e pignoli per andarselo a vedere questo sondaggio di Mannheimer: c’è scritto che il 29 per cento pensa che la libera stampa non è per nulla in pericolo. Poi un altro 23 pensa sia “poco” in pericolo. Difficile sommarli in un 52 che pensa che tutto va bene, ma la somma è stata fatta. Diamola per buona come non è. Resta un 43 per cento di cittadini di un paese democratico occidentale che ritiene in pericolo la libertà di stampa. In ogni paese democratico occidentale questa sarebbe la notizia: una preoccupazione di massa, estesa, inconciliabile con la natura appunto democratico e occidentale della vita associata. Compongono questo 43 per cento addirittura tre su dieci degli elettori di centro destra. Ma a Minzolini non la fai, questa è aritmetica figlia dell’incesto tra papà regime mediatico e mamma gossip. Lui, con coraggio, ha rotto con l’omertà del regime, ha schierato il Tg1 dalla parte della verità e contro i “poteri forti”.

Poteri forti che con tutta evidenza e logicità non sono l’uomo più ricco d’Italia e neanche l’azienda più forte d’Italia e neanche i partiti più votati d’Italia e neanche i gruppi parlamentari più numerosi d’Italia e neanche gli schieramenti politici che raccolgono il 70 per cento dei voti dell’imprenditoria d’Italia e neanche il 70 per cento delle tv d’Italia e men che mai quelli che stanno al governo. No, questi sono i deboli, accerchiati da mafia, puttane, gay, qualche prete, qualche giornalista, professori sfigati, magistrati avvelenati, extracomunitari, banchieri, comunisti di cui tutti vedono la comunanza di interessi. Cui presto potrebbero aggiungersi i giudici della Corte Costituzionale se dovessero dire che l’invulnerabilità alle leggi per il presidente del Consiglio tanto costituzionale non è. La prova? Ma avete letto sul Corriere della Sera quell’articolo di Giovanni Sartori dove si dice che la legge, chiamata lodo Alfano è fatta per un solo? Dove si dice addirittura che chi vuole essere intoccabile dalla legge perché governante può al limite farlo per una legislatura ma poi deve rinunciare a ripresentasi e sottoporsi a giudizio? Ecco, i “poteri forti” si sono svelati, vogliono addirittura la regola della legge uguale, e neanche tanto, per tutti. Complotto, assedio, vergogna. Quindi, alle urne, alle urne. Se necessario, subito a votare per impedire che i deboli vengano sopraffatti dai poteri forti. Uno Stranamore italiano, facendo eco a quello stilato 70 anni fa, ne farebbe così l’elenco: comunisti, banchieri, preti, gay, finanza ebraica. L’elenco attuale che ne fa il Pdl contempla aggiornamenti e aggiunte, ma l’eco è inconfondibile e netta: stesso suono, stesso rimando, stessa musica.