Il Tar "libera" i cortei a Roma, altro schiaffo per Alemanno

Pubblicato il 15 Febbraio 2012 - 00:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 14 FEB – Nel giorno della bocciatura della candidatura olimpica di Roma da parte del governo, un altro dispiacere per Gianni Alemanno arriva dal Tar del Lazio, che annulla le ordinanze del sindaco che vietavano i cortei in centro, tranne il sabato. Provvedimenti che peraltro erano scaduti il 31 dicembre scorso. Tra i motivi alla base della decisione, il fatto che Alemanno, come commissario delegato per lo stato di emergenza di traffico e mobilita', secondo i giudici ha ''travalicato i limiti assegnati dalla delega'' della Presidenza del Consiglio dei ministri. Percio' le ordinanze oggi annullate ''sono state emesse in carenza del relativo potere''.

Per il Tar i provvedimenti impugnati ''violano l'articolo 17, comma 3, della Costituzione, che dispone che delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorita', che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumita' pubblica''. Per i giudici ''il contenuto delle ordinanze impugnate – si legge nelle sentenze – si presenta eterogeneo rispetto alle finalita' per le quali lo stato di emergenza e' stato dichiarato e per le quali i poteri straordinari sono stati attribuiti''. Secondo il Tar ''un limite alla liberta' di corteo, costituzionalmente garantita, potrebbe essere introdotto solo a salvaguardia, volta per volta, di un interesse di pari rilievo costituzionale''.

''Un'altra secca bocciatura per Alemanno e per un provvedimento liberticida'', commenta Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-Fds, il partito che a livello romano ha presentato assieme alla Cgil il ricorso contro il divieto di cortei.

E' ancora una sentenza del Tribunale amministrativo che sconfessa una decisione della Giunta capitolina, dopo la vicenda delle quote rosa, la presenza di donne nel governo comunale. A luglio dello scorso anno i giudici annullarono la composizione della Giunta, che aveva una sola donna su 12 assessori, il responsabile delle Politiche sociali Sveva Belviso. Il sindaco fu costretto ad un rimpasto per portare una seconda presenza rosa nella squadra, l'ex presidente della Roma Rosella Sensi, mentre Belviso divenne anche vicesindaco. Ma le consigliere comunali di opposizione autrici del ricorso al Tar, Monica Cirinna' (Pd) e Gemma Azuni (Sel), si rivolsero di nuovo ai giudici perche' anche due donne non erano abbastanza. Alemanno sciolse la Giunta e la riformo' uguale per bloccare l'iter amministrativo, rafforzando le deleghe a Belviso e Sensi. A luglio del 2009 invece il Tar confermo' un'ordinanza del sindaco che disciplinava la movida romana per quanto riguardava la vendita di generi alimentari nelle ore notturne. Successo per Alemanno davanti ai giudici amministrativi a febbraio dello stesso anno per il divieto di vendere alcol dopo le 21 e di servirlo nei locali dopo le 2. In entrambi i casi i ricorsi di alcune associazione vennero respinti. Il sindaco la ebbe vinta davanti al Tar, tra l'altro, anche sui ricorsi contro le ordinanze antiprostituzione e sulle fasce blu per parcheggiare.