Il vero miracolo di Berlusconi: Mediaset in rosso ma il titolo vola a +9%

Pubblicato il 18 Gennaio 2013 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Effetto Berlusconi: Mediaset, prima volta in rosso, ma il titolo vola in Borsa, +9%

ROMA – Da quando Berlusconi ha ufficializzato la sua candidatura, il depresso titolo Mediaset ha iniziato una prodigiosa risalita. Era il 6 dicembre, Pdl e Mediaset viaggiavano alla stessa velocità di crociera, crollo verticale nei sondaggi, discesa inarrestabile a Piazza Affari: non appena il segretario Alfano annunciò l’ultima discesa in campo del suo presidente, il trend ha invertito la rotta. Se nel 2011 c’era la corsa a disfarsi di azioni Mediaset, fino ad arrivare ai minimi del 2012 e una caduta rovinosa del 76%, con l’annunciazione il titolo ha guadagnato il 65%, trainando una Borsa che arrancava a un valore medio del 18% (buono, ma non esaltante).

Non è una coincidenza, ovvio, né il nesso di causalità è limpidissimo. Ci sono molte ragioni tecniche, prima fra tutte il fatto che i grandi gruppi speculativi come gli hedge fund, hanno chiuso tutti gli short sul titolo (le vendite allo scoperto): Mediaset era effettivamente troppo sottovalutata, per cui hanno anche ricominciato a comprare. E non va dimenticato, come sottolineano gli analisti di Credit Suisse, che il calo della pubblicità ha toccato il fondo e non può che risalire, un segnale incoraggiante non solo per Mediaset ma anche, più in generale, per la ripresa dell’economia.

Tuttavia, a fronte del primo anno in cui il bilancio Mediaset segna un rosso di 35 milioni (fonte Mediobanca) gli analisti individuano nel “fattore politico” l’impatto emotivo che determina il rally di Borsa. Cioè, l’effetto Berlusconi sulla scena politica. Dalla vigilia di Natale a lunedì scorso, 14 gennaio, e cioè in ventuno giorni comprese le festività, il tour de force televisivo ha significato 63 ore di Berlusconi in tv, 54 ospitate, dall’esaltante (per il Cavaliere) duello con Santoro alla capillare copertura delle emittenti locali.

A Piazza Affari, è stata fissata la soglia Berlusconi: nessuno si aspetta o teme una nuova clamorosa affermazione, ma a quota 20% di suffragi alle elezioni, è comunque vittoria e “un buon motivo per comprare azioni Mediaset” (Il Sole 24 Ore”). Sarebbe questo il vero nuovo miracolo italiano? Va detto che il recupero, sebbene “miracoloso”, appunto, non pareggia la discesa. Ma si confrontino le performance del titolo Mediaset: il 17 gennaio il titolo si attestava a quota 1,9 euro, contro i 4 euro di inizio 2012, per non parlare dei 9 euro del 2005 quando Fininvest (la cassaforte di famiglia) mise sul mercato il 16% di Mediaset.

La quale, dicevamo, nel 2012 è in rosso di 35 milioni, mentre nel difficilissimo 2011 ha prodotto comunque utili per 225 milioni (e nel 2005 ne faceva 600 di milioni). Minimi storici e rimbalzi clamorosi, quindi: il baratro era davvero vicino, se consideriamo che le azioni Mediaset nel bilancio Fininvest sono in carico a 1,08. “Ben pochi avrebbero immaginato di pensare che per la prima volta nella sua storia, Mediaset poteva rischiare di rivelarsi una minusvalenza potenziale per la controllante Fininvest”. Con l’incredibile volo al 9% del titolo, quel pericolo è alle spalle.