Immigrazione. Napolitano, Schifani, Maroni: “L’Europa si faccia sentire e sia solidale”

Pubblicato il 9 Aprile 2011 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Maroni (Lapresse)

ROMA – Il capo della Repubblica, il presidente del Senato e il ministro dell’Interno Roberto Maroni: tutti invocano l’intervento Ue e una solidarietà maggiore dai 27.

In Europa ”è necessario e possibile parlare con una sola voce anche sui temi dell’immigrazione”, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

”Ci sono molte direttive e linee guida delle istituzioni europee sul tema (dell’immigrazione,ndr) ma evidentemente un chiarimento e’ necessario. Lo vediamo in questo momento stiamo anche affrontando ‘vis a vis’ cio’ che accade in Tunisia e Libia – spiega il Capo dello Stato – C’e’ una nuova emergenza che noi dobbiamo affrontare con precise posizioni sull’interpretazione delle regole di Schengen”.

”Non basta definirsi cittadini europei per parlare di Europa unita quando lo spirito di solidarietà concreta tra le nazioni europee viene a mancare e quando esse, come sta accadendo in questi giorni in tema di immigrazione, chiudono le proprie frontiere dinanzi a fenomeni di cosi’ rilevante entita’ che andrebbero gestiti ed affrontati con un vero senso di fratellanza europea che fatalmente sta venendo a mancare”, ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, facendo riferimento alla posizione assunta da Francia e Germania in tema di immigrazione.

Nonostante l’accordo sui pattugliamenti con la Francia, il ministro dell’Interno Roberto Maroni è deluso da Parigi e da Berlino per il loro atteggiamento nei confronti dell’Italia. ”L’Europa si fa vanto di grandi principi, ma quando deve dimostrare che c’è solidarietà questo non avviene”, ha detto a Bergamo ad un incontro con la Protezione Civile della zona. ”La collaborazione che mostra il popolo italiano – ha aggiunto – manca un po’ invece in Europa”. Il ministro, nonostante le insistenze dei giornalisti, non ha voluto rispondere a nessuna altra domanda. ”Noi vogliamo portare in tutto il mondo il modello italiano – ha detto ancora Maroni -. Il modello italiano si basa sul fatto che quando qualcuno e’ in difficolta’ noi lo aiutiamo, non diciamo agli aquilani in difficoltà: ‘noi siamo di Bergamo non vi aiutiamo”’.

Maroni ha insistito sul sistema italiano che si basa soprattutto sulla professionalità e la solidarietà della protezione civile. ”Questo spirito di solidarietà in Europa dovrebbe essere più diffuso – ha aggiunto – in Italia c’è ed è un esempio di come si gestiscono le emergenze, con l’aiuto reciproco e la solidarieta’: tutto questo non mi pare sia molto diffuso in Europa”. ”Nelle difficoltà la protezione civile interviene esprimendo un principio di solidarietà che deve essere alla base della convivenza civile – ha concluso il ministro – ed è quello che ci aspettiamo avvenga anche in Europa”.