Imu per la Chiesa, il governo studia un’imposta più leggera

Pubblicato il 12 Novembre 2012 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Cliniche e ospedali della Chiesa sono convenzionati con lo Stato o le Regioni? Anche se all’interno hanno un’attività commerciale non pagheranno l’Imu. Basta che le prestazioni siano a titolo gratuito o dietro compenso “simbolico”. Scuole e convitti? Basta che l’attività sia “paritaria” e niente l’Imu, anche se come spesso accade hanno un bar all’interno. Idem per le strutture ricettive, basta che la ricettività sia “sociale”.

Il governo, scrive lunedì Repubblica, sta preparando una norma ad hoc per alleggerire l’Imu alla Chiesa cattolica. Ovvero far passare una specifica definizione di ciò che non è attività commerciale per permettere agli immobili del Vaticano di non versare la temuta tassa anche se le attività garantiscono una qualche forma di profitto. La regola però non vale per le imprese o i normali privati. Ecco cosa scrive Repubblica:

Non c’è attività commerciale, dunque non si paga l’Imu, se nello statuto dell’ente no profit si prevede il divieto di distribuire utili o l’obbligo di reinvestirli esclusivamente a fini di solidarietà sociale. O ancora se si inserisce l’obbligo di devolvere il patrimonio, quando l’ente si scioglie, ad altro ente no profit con attività analoga. E ancora, cliniche e ospedali sono fuori dall’Imu se accreditate o convenzionate con Stato ed enti locali, le loro attività assistenziali svolte «in maniera complementare o integrativa rispetto al servizio pubblico», a titolo gratuito o – e qui viene il bello – dietro pagamento di rette «di importo simbolico». Scuole e convitti esentati se l’attività è “paritaria” rispetto a quella statale e non “discrimina” gli alunni. Le strutture ricettive, se la ricettività è «sociale ». E infine, per le attività culturali, ricreative e sportive fa fede ancora il compenso. Se «simbolico », zero Imu. Con tutto ciò che “simbolico” possa voler dire.

Va anche considerato che sull’eventuale scelta del governo pesa anche la multa della Commissione europea. Bruxelles infatti potrebbe multare l’Italia per aiuti di Stato illegali per l’Imu (e l’ex Ici) non versate dalla Chiesa. Se la Ue volesse potrebbe anche decidere di recuperare queste somme dal 2006 a oggi. Per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 6 miliardi.