Inchiesta bus Roma: arrestato Mancini, ex ad Eur Spa. Fedelissimo di Alemanno

Pubblicato il 25 Marzo 2013 - 09:15| Aggiornato il 7 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In manette Riccardo Mancini, fedelissimo del sindaco di Roma Gianni Alemanno nonché ex amministratore delegato di Eur Spa, società partecipata di Roma Capitale. L’inchiesta è quella relativa alla fornitura di filobus da Bredamenarinibus Spa a Roma metropolitane, nella quale si ipotizzano corruzione e false fatturazioni.  Ad eseguire l’arresto sono stati gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma.

Riccardo Mancini, secondo quanto riportato dall’Ansa, è accusato di concussione e di corruzione nell’ambito dell’inchiesta del pm Paolo Ielo su una presunta mazzetta da 800 mila euro versata da Breda Menarini per l’appalto relativo alla fornitura di 45 autobus al comune di Roma. Mancini si dimise dalla carica di amministratore delegato dell’ente Eur in concomitanza con la diffusione di notizie relative al suo coinvolgimento nell’inchiesta sull’appalto dei bus destinati a circolare nel cosiddetto ‘corridoio Laurentina’ ma mai entrati in servizio.

Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefano Aprile, si ipotizza il pericolo di reiterazione del reato. Sono tuttora in corso una serie di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza e dei carabinieri del Ros. Presentatosi spontaneamente al pm il 3 febbraio scorso, in qualità di indagato, Mancini ammise di aver ricevuto 60 mila euro, ma solo dopo che l’appalto per la fornitura dei bus era stato assegnato.

“È vero, ho preso dei soldi – aveva confessato – All’incirca 60.000 euro. Ma non c’entrano con l’appalto in questione. Li ho ricevuti perché sapevano che ero influente”. Mancini, si era difeso così, provando a sganciare il suo nome dall’appalto sui filobus. Dove siano finiti quei soldi resta un nodo irrisolto: all’epoca la deposizione di Mancini non ha soddisfatto il magistrato che sta cercando di ricostruire il percorso del denaro versato dall’ex amministratore delegato di Breda Menarini, Roberto Ceraudo, attualmente detenuto a Regina Coeli.

Nell’inchiesta del pm Paolo Ielo sono indagate almeno otto persone: oltre a Mancini e Ceraudo ci sono l’imprenditore Edoardo D’Incà Levis, il quale ha sostenuto di aver predisposto il ‘fondo nero’ per la tangente; Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica; Lorenzo Cola, ex consulente esterno del colosso della difesa; Marco Iannilli, commercialista di Cola; due dirigenti di Breda Menarini, una delle aziende fornitrici dei bus, in carica nel 2009.