Inchiesta di Bari, D’Alema ed Emiliano a cena con Tarantini. A Frisullo donne in cambio di favori

Pubblicato il 8 Settembre 2009 - 21:02| Aggiornato il 9 Settembre 2009 OLTRE 6 MESI FA

tarantini1Massimo D’Alema e Michele Emiliano a cena con Tarantini? L’ipotesi prende sempre più corpo, visto quanto dichiarato dallo stesso imprenditore durante un interrogatorio al Tribunale di Bari.

I fatti risalgono al 2008, quando in un ristorante del capoluogo pugliese si tenne una cena, organizzata da Gianpaolo Tarantini, che doveva servire come autofinanziamento del Pd. Secondo diversi testimoni, oltre ad alcuni rappresentanti del mondo sanitario pugliese e dell’establishment politico locale, c’erano proprio loro due, D’Alema ed Emiliano.

Il primo cittadino barese, nonché ex segretario regionale del Pd, ha successivamente affermato di essere rimasto «raggelato» dalla vista di Tarantini, e di aver convinto D’Alema ad abbandonare il tavolo. Ma proprio l’ultima intercettazione svelerebbe che la “fuga” non sia avvenuta, avvalorando la tesi all’epoca sostenuta da Michele Mazzarano, vicesegretario regionale del Pd.

Il pm Digeronimo sta indagando infatti proprio sui legami tra alcune aziende del settore sanitario regionale, che avrebbero finanziato i partiti di centrosinistra in cambio di favoritismi in alcuni appalti.

Tarantini, nella sua deposizione chiama pesantemente in causa anche l’ex vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo. L’imprenditore ha affermato di avere le chiavi di casa dell’esponente del Pd «per dei lavori di pulizia fatti dalla ditta di fiducia delle mie aziende» e di avergli procurato più di un incontro con una delle “sue” ragazze, Vanessa De Meglio.

«Ho favorito nel 2007 e nel 2008 rispettivamente due prestazioni sessuali della stessa con Sandro Frisullo, retribuendola con un importo che credo si aggirasse sui 500 euro oltre a pagarle il biglietto aereo perchè veniva da Parigi».

In cambio, Tarantini, otteneva favori che consistevano in presentazioni di personaggi utili al suo lavoro come «il dottor Valente, direttore amministrativo dell’Asl di Lecce». Incontrato, a detta dell’imprenditore, «per ottenere un’accelerazione dei pagamenti per le prestazioni effettuate dalle mie aziende».

Tarantini, invece, nega qualsiasi versamento al partito. Frisullo, già chiamato in causa da precedenti intercettazioni, aveva minacciato di «querelare chiunque si permetta di accostare a queste vicende il mio nome».