Atti di indagine, “Comma Pdl”: si può pubblicare il “riassunto” solo se è il riassunto di niente

Pubblicato il 28 Maggio 2010 - 18:36 OLTRE 6 MESI FA

Il ddl Intercettazioni in Commissione Giustizia al Senato

Articolo 1: “Si possono pubblicare gli atti di indagine per riassunto”. Articolo 2 e gli altri otto seguenti: “E’ vietata la pubblicazione anche parziale, per riassunto o nel contenuto delle intercettazioni, anche se non più coperte dal segreto…E’ vietata la pubblicazione parziale, per riassunto o per contenuto delle ordinanze di custodia cautelare e per le richieste di custodia cautelare”. Ricordate il film “Comma 22”? Il “Comma” era quello della legislazione militare Usa fino agli anni del Vietnam. Diceva: “Chi non è sano di mente può chiedere l’esenzione dal servizio militare, chi chiede l’esenzione dal servizio militare non può essere ritenuto insano di mente”. Quello di allora era un paradosso scaltro della burocrazia in divisa, quello di adesso è un paradosso furbo, troppo furbo della legislazione made in Pdl. Gli articoli che autorizzano a pubblicare atti delle indagini per riassunto e vietano di pubblicare per riassunto non solo le intercettazioni ma anche le ordinanze e le richieste dei magistrati sono freschi di stampa sul sito del Pdl del Senato. Sono gli emendamenti di maggioranza a quella che l’opposizione, i direttori dei quotidiani, anche di destra, i magistrati e i poliziotti definiscono con maggiore o minore intensità la “legge bavaglio”.

Sono questi 11 emendamenti il misero e furbo risultato del ripensamento, della marcia indietro. Ripensamento nel senso che ci hanno pensato a come far finta di far marcia indietro. Prima degli emendamenti c’era un’ipotesi di legge che vietava ai giornali di pubblicare tutti, anche per riassunto. Cioè si poteva pubblicare che tizio era stato arrestato ma non perchè e per cosa. Non prima della fine delle indagini, anche se gli atti non erano più segreti, anche se la pubblicazione dunque non danneggiava le indagini. La legge di prima vietava di pubblicare tutto per non far danno di immagine agli accusati, sia di corruzione come di furto, sia di omicidio colposo che di bancarotta. La legge “emendata” dal Pdl dopo i no dei finiani, gli avvertimenti di Napolitano, la protesta dei giornali, la contrarietà della pubblica opinione registrata nei sondaggi, autorizza finalmente a pubblicare i “riassunti”. I riassunti di niente visto che vieta la pubblicazione, “anche per riassunto” di intercettazioni, ordinanze e richieste, cioè di tutto. Si potrà fare il riassunto dei sospiri, forse. Non è dato sapere se gli autori del “Comma riassunto” siano il ministro Alfano o l’avvocato Ghedini o il senatore Centaro, tutti del Pdl. Quel che è certo è la tenacia e l’inventiva del Pdl per far rientrare dalla porta, anzi dal portone, il bavaglio fatto uscire dalla finestra, anzi dal finestrino.