Ingroia il giorno dopo: “Su Borsellino la stessa intolleranza”

Pubblicato il 14 Marzo 2011 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”La magistratura non vuole sostituirsi al potere legislativo ma nel rispetto del potere legislativo un magistrato può esprimere il suo punto di vista tecnico su scelte che rischiano di essere uno strappo rispetto ai principi fondanti dell’assetto costituzionale della giustizia e ai diritti fondamentali dei cittadini”. Lo dice in un’intervista a Repubblica il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, difendendo il proprio intervento al ”Costituzione-day”.

Tanti italiani, aggiunge, sono ”vittime di una disinformazione massiccia”, ”la stessa che anni fa attaccò Paolo Borsellino quando fece una denuncia pubblica sul calo di tensione nella lotta alla mafia. Era una denuncia che investiva contemporaneamente la politica e la magistratura. L’attacco – prosegue – fu non sui contenuti ma direttamente alla sua persona. Oggi vedo la stessa intolleranza, con uno spiegamento di uomini e mezzi molto piu’ massiccio”. ”Non ci si può abituare – afferma poi riferendosi ad alcune dichiarazioni di Berlusconi – a questi attacchi a testa bassa”.

Intervistato anche dalla Stampa, Ingroia apprezza l’intervento in sua solidarieta’ del ministro Alfano ma mantiene ”forti riserve” sulla ”sua linea di legislazione giudiziaria”: ”ha promosso o avallato iniziative del premier sulle intercettazioni e sulla cosiddetta riforma della giustizia. Riforma per cosi’ dire perché in realtà è una controriforma, che non serve ai cittadini”. Il magistrato sottolinea infine di non avere nessuna intenzione di entrare in politica: ”fino a quando potrò fare il magistrato in autonomia e con serenità non lascerò mai il mio lavoro”.