Insegnanti 18 ore, precari, ferie: “prof” battono professori su tutta la linea

Pubblicato il 13 Novembre 2012 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
18 ore, precari, ferie: i prof battono i “professori”, i partiti tengono… le elezioni

ROMA – I prof, nel senso degli insegnanti di ogni ordine e grado, battono  i “professori”, cioè il Governo a trazione bocconiana, su tutta la linea. Si torna alle 18 ore canoniche come orario di insegnamento con la bocciatura in Parlamento della proposta di aumentarle a 24 ore la settimana. Viene archiviata la riduzione delle ferie. Sono stati abbandonati i tagli ai precari. Un clima da “volemose bene” scherza il leghista Giorgetti. Peccato che “per non toccare il cuore della scuola, cioè i servizi agli studenti e gli orari dei docenti”, e per non vanificare la spending review, si debba tagliare sulla ricerca, a parole l’unica risorsa materiale spendibile per rilanciare l’economia.

Le parole del ministro Profumo a difesa del cuore della scuola edulcorano per quanto possibile una ritirata di fatto, strategica volendo essere indulgenti. Ma il clima di “volemose bene” riguarda la sostanziale convergenza di intenti dei tre partiti di maggioranza, i quali marciano divisi per colpire uniti e non intestarsi una norma ad alto contenuto tossico in vista delle elezioni. Comunque al Governo Monti interessa che siano stati rispettati gli obiettivi di risparmio della spending review: 182,9 milioni di euro nel 2013, 172,7 milioni nel 2014 e 236,7 milioni nel 2015.

Risparmi sono stati effettuati nei distacchi sindacali e nei comandi di personale docente e dirigenti scolastici presso altri enti o ministeri. Però, sono stati tagliati 60 milioni, 20 per tre anni, sui fondi First e Prin, fondi che servono a finanziare i bandi per gli investimenti in ricerca scientifica. Un  taglio di 47,5 milioni è stato inferto al Mof (miglioramento dell’offerta formativa).