Intercettazioni, modifiche in vista. Appello della Gabanelli: “Freelance dalle mani legate”

Pubblicato il 24 Maggio 2010 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano

Il disegno di legge intercettazioni potrebbe subire i primi ritocchi. A confermarlo è il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che durante la commemorazione del giudice Falcone nell’anniversario della strage di Capaci ha assicurato che verrà definito presto un testo “più equilibrato possibile”. “Ogni fase parlamentare ha la sua dignità – ha detto – facciamo concludere la commissione e poi se ne parlerà in aula al Senato”.

Questa notte, infatti, la Commissione giustizia del Senato in una seduta a oltranza licenzierà il provvedimento. Quindi il passaggio in aula, dove il Pdl vuole apportare le ultime modifiche. I capigruppo di Palazzo Madama e Montecitorio le stanno concordando in modo che il testo non sia di nuovo toccato alla Camera.

In vista potrebbe esserci dunque una “versione light” del provvedimento, come riportano le pagine del Corriere della Sera. Una sorta di versione B, capace di “ammorbidire” il giudizio del Quirinale e di superare i dubbi dei finiani, contrastando la battaglia delle opposizioni per andare avanti il più rapidamente possibile.

Gli aggiustamenti al testo sono stati confermati anche da Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl, che ha sottolineato: «Martedì chiederò alla conferenza dei capigruppo l’immediata calendarizzazione del ddl in aula, dove potrebbero essere studiate modifiche in corso d’opera sulle sanzioni per gli editori e sulla possibilità di pubblicare per riassunto gli atti d’indagine prima del processo».

Editori. Non è escluso un ritorno al testo della Camera sul secondo comma dell’articolo 114 del Codice penale concordato un anno fa da Giulia Bongiorno e da Niccolò Ghedini relativo alle sanzioni agli editori.

I giornalisti e i pubblicisti. Nel testo modificato in commissione al Senato c’è poi la questione cruciale dei quattro anni di carcere previsti dall’«emendamento D’Addario» del relatore Roberto Centaro per chi utilizza registrazioni tra presenti effettuate senza il permesso degli interessati. Anche se il terzo testo di Centaro prevede cause di non punibilità per le vittime di reato, per gli 007 e per i giornalisti professionisti, infatti, finirebbero in carcere i giornalisti pubblicisti:

L’appello di Report. «È una sottile differenza che è di sostanza», ha denunciato ieri 23 maggio Milena Gabbanelli nella trasmissione di Raitre Report, che ha parlato di “freelance con le mani legate”. “Con questa legge come faranno i nostri free lance, ma anche quelli di Striscia la notizia e delle Iene – ha detto- a entrare nei cantieri e negli ospedali per documentare vicende che stanno molto a cuore dei cittadini?”.

Quindi un appello rivolto ai telespettatori: “valutate e fatevi sentire nelle sedi opportune”. Eppure il titolare della Giustizia ribadisce che la legge, ritocchi a parte, non cambierà nella sua sostanza: “Sia chiaro – ha ribadito – che non si può intercettare tutto e sempre, perché i cittadini non vogliono lo stato di polizia”.

“Inalterate le norme sui reati di mafia”. Il Guardasigilli continua, intanto, a rassicurare investigatori e magistrati: «La legge in discussione lascia tutto inalterato per quel che riguarda i reati di mafia e terrorismo», ha sottolineato, proprio nel 18˚ anniversario della strage di Capaci che di quella mafia è testimone e terribile prova.