Intercettazioni, Anm: “Gli emendamenti non possono migliorare il ddl”

Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA

L’Anm (Associazione nazionale magistrati) spiega come la legge bavaglio sulle intercettazioni non possa in realtà migliorare attraverso gli emendamenti.

L’accordo nella maggioranza su come modificare i tre punti critici del ddl-intercettazioni (durata, multe e ascolti ambientali), comunque ancora non c’è ma i magistrati mettono già le mani avanti, ritenendo gli emendamenti “inutili”.

E’ lo stesso presidente Luca Palamara a bocciare senza appello il ddl: “Aspettiamo di leggere quali saranno gli emendamenti, non corriamo dietro gli annunci – ha detto al Csm – ma non possiamo che ribadire un giudizio negativo su questo testo. Non riteniamo che le proposte di modifica, da questo punto di vista, possano migliorare la situazione. Purtroppo dobbiamo prendere atto del fatto che da circa due anni discutiamo di questo testo cercando di apportare dei miglioramenti ma, di fronte a disposizioni globali insoddisfacenti, i miglioramenti rischiano di non produrre alcun effetto”.

L’opinione di Palamara è condivisa dai consilieri del Csm che hanno intenzione di non risparmiare un’ulteriore critica “ufficiale” al testo di riforma. La VI commissione, infatti, ha annunciato l’intenzione di lavorare nei prossimi giorni a un nuovo parere sulla legge nella versione “emendata”. “La questione – ha confermato al riguardo la presidente della commissione, Ezia Maccora – è in agenda”. Il nuovo parere potrebbe dunque essere presentato entro mercoledì pomeriggio, ma Maccora preferisce non sbilanciarsi: “Dobbiamo vedere se ci sono i tempi e i modi”.