Intercettazioni. Berlusconi non vuole strappi, ma è pronto a ricorrere alla fiducia

Pubblicato il 21 Maggio 2010 - 21:55| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Preferirebbe un testo stringente sulle intercettazioni, ma è pronto ad ‘accontentarsi’ di un compromesso, a condizione che non si snaturino gli obiettivi originari del provvedimento, con l’intento di evitare pericolose spaccature nella maggioranza. E’ questa la linea che, secondo diverse fonti parlamentari della maggioranza, Silvio Berlusconi ha dettato ai senatori del Pdl intenti a elaborare il testo del ddl sulle intercettazioni.

Una linea “forzatamente cauta”, come l’ha definita un dirigente del partito, dettata da numerosi fattori: non ultimi gli appelli, venuti anche dall’estero e indirizzati al governo, affinché non si ostacoli il lavoro degli investigatori e non imbavagli la stampa.

Il che non significa, riferisce una fonte del Pdl che ha potuto parlare con il presidente del Consiglio, che il premier escluda l’ipotesi di ‘blindare’ il testo, eventualmente addolcito con nuove norme contenute in un maxi-emendamento su cui la maggioranza potrebbe mettere la fiducia.