Intercettazioni: ecco cosa cambia se passa il ddl

Pubblicato il 10 Giugno 2010 - 20:11| Aggiornato il 11 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il Senato ha approvato il disegno di legge sulle intercettazioni. Ecco che cosa cambierà se il testo verrà confermato dalla Camera

Reati inercettabili. Oggi lo sono tutti i reati più gravi (mafia, terrorismo, sequestro di persona) e quelli puniti con più di cinque anni di reclusione, compresa la corruzione. Con il ddl lo saranno gli stessi reati e quello di stalking.

Limiti. Oggi i telefoni possono essere messi sotto controllo per tutta la durata delle indagini preliminari.Con il ddl: il limite sarà di 75 giorni. Se ci sono ragioni motivate il pm può chiedere al gip una proroga di tre giorni in tre giorni. Per i reati più gravi, limite di 40 giorni più altri 20 prorogabili.

Divieti e sanzioni. Oggi: si rischia un mese di carcere, evitabile pagando 281 euro di ammenda. Nessuna multa è prevista per gli editori. Con il ddl: il giornalista rischia un mese di carcere, evitabile con una multa di 10mila euro. Gli editori rischiano 300mila euro di multa se pubblicano brani testuali di intercettazioni, 450mila euro se si tratta di intercettazioni di persone estranee ai fatti.

Talpe. Oggi: chi passa ai giornali le intercettazioni rischia un anno di carcere. Con il ddl: la pena può arrivare a sei anni di reclusione

Cimici. Oggi: gli investigatori possono piazzare microfoni in luoghi pubblici e privati, fino alla fine delle indagini. Con il ddl: niente più microfoni piazzati in casa o in auto. Le ‘cimici” saranno consentite al massimo per tre giorni, prorogabili di altri tre.

Pubblici ministeri. Oggi: il pm può andare in tv a parlare dell’inchiesta di cui è titolare. Con il ddl: se lo fa può essere sostituito dal capo del suo ufficio.

Riprese ai processi. Oggi: se il giudice è d’accordo le telecamere possono entrare in aula. Con il ddl: per registrare un’udienza serve il permesso del presidente della corte d’appello.

Registrazioni. Oggi: chiunque può registrare una conversazione di nascosto, come ha fatto la escort Patrizia D’Addario a Palazzo Grazioli o come fanno a Striscia e a Le Iene. Con il ddl: sono permesse ai giornalisti professionisti e pubblicisti, o se c’é di mezzo la sicurezza dello Stato. Per gli altri carcere da 6 mesi a quattro anni.

Clero. Oggi: Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote il pm non ha nessun obbligo di avvertire le autorità ecclesiastiche. Con il ddl: bisogna avvertire la discesi; se l’intercettato è un vescovo il pm deve avvertire la segreteria di Stato vaticana.