Intercettazioni, l’Osce critica il ddl, Berlusconi respinge al mittente

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 22:56| Aggiornato il 16 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

La sede dell'Osce a Vienna

L’Italia “rinunci o modifichi” il disegno di legge sulle intercettazioni che potrebbe “seriamente ostacolare il giornalismo investigativo” nel Paese. L’appello arriva da Vienna, sede dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa che considera il provvedimento un serio rischio per la libertà di stampa.

Immediata è arrivata la risposta della Farnesina che giudica “inopportuno” l’intervento dell’organizzazione su un provvedimento il cui iter non è ancora concluso.

Poco dopo ha detto la sua anche il premier Silvio Berlusconi che, parlando con i suoi, avrebbe rimandato al mittente le critiche: “la sovranità è del Parlamento e gli organismi internazionali devono rispettarla”.

Dopo le parole di alcune settimane fa del vice sottosegretario del Dipartimento della giustizia Usa Lanny Brauer, che aveva definito le intercettazioni “essenziali” per le indagini, il ddl torna quindi sotto i riflettori internazionali, con l’intervento di Dunja Mijatovic, responsabile dell’Osce per la libertà dei media.

“Sono preoccupata – ha detto – che il Senato abbia approvato una legge che potrebbe seriamente ostacolare il giornalismo investigativo in Italia. I giornalisti devono essere liberi di riferire su tutti i casi di pubblico interesse e devono poter scegliere come condurre una indagine responsabile”.

Parole che hanno fatto immediatamente muovere la diplomazia italiana che ha fatto notare “con fermezza” a Vienna “l’inopportunità ” di un intervento del genere su un ddl il cui iter non è ancora concluso, visto che dopo il via libera del Senato, per entrare in vigore dovrà essere approvato dalla Camera e firmato dal Presidente della repubblica.

Il rischio quindi, secondo il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, “è di interferire e turbare il dibattito democratico in parlamento”. L’intervento dell’Osce del resto è immediatamente entrato nel dibattito politico italiano.

“Il governo Berlusconi ha esposto l’Italia a una umiliazione”, ha tagliato corto Enrico Letta, mentre Anna Finocchiaro si è detta convinta che questo rafforzerà la battaglia contro il ddl.

“Contro la legge bavaglio – dice Massimo Donadi dell’Idv – si muove addirittura l’Osce. Un richiamo internazionale che la dice lunga sulla situazione del nostro Paese”.

Ha invece liquidato con una battuta la questione Maurizio Gasparri (Pdl) “L’Osce? – ha detto – si presenti alle elezioni. Quando avranno dei seggi, chiederanno delle modifiche”. L’Osce in quanto tale, gli ha fatto eco Osvaldo Napoli, “non ha espresso nessun voto né adottato decisioni di alcun genere perché è un club, costoso e raffinato, ma sostanzialmente inutile”.