Intercettazioni, sanzioni fino a 450 mila euro per gli editori che pubblicano i testi

Pubblicato il 8 Giugno 2010 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano

Nessun giallo, nessuna smentita. Il relatore al ddl intercettazioni, Roberto Centaro, ha presentato un nuovo emendamento nel quale si prevede che gli editori rispondano di un nuovo reato sanzionabile fino a oltre 450 mila euro. Gli editori, infatti, dovranno rispondere anche per la pubblicazione di intercettazioni di cui era stata disposta la distruzione.

E per questo (articolo 617 comma 4) saranno chiamati a rispondere di una sanzione pecuniaria da 100 a 300 quote. Siccome, secondo la legge attuale, ogni quota può valere da un minimo di 258 euro a un massimo di oltre 1.500, la sanzione apicale che gli editori saranno chiamati a pagare sarà di oltre 450 mila euro.

Per di più, nella proposta di modifica, si prevede anche che gli editori paghino, per le intercettazioni non pubblicabili fino alla fine delle indagini preliminari, una sanzione pecuniaria che va da 100 a 250 quote. Nella bozza dell’emendamento anticipata lunedì, si prevedeva invece il pagamento, in questo caso, da 100 a 150 quote.

Negli emendamenti di Centaro si conferma anche l’ipotesi che a decidere sull’eventuale sostituzione del pm sia sempre il capo dell’Ufficio e che per avere la possibilità di fare riprese visive o radiofoniche di un procedimento in cui le parti interessate non abbiano dato il proprio consenso, dovrà dire l’ultima parola sempre il presidente della Corte d’Appello. Quest’ultimo potrà autorizzare le riprese se “sussiste un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento”.