Intercettazioni, la frenata dopo la fiducia: slitta la riunione della Commissione Giustizia. C’è il rischio di un rinvio a settembre

Pubblicato il 20 Luglio 2010 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA

Giulia Bongiorno

Doveva essere il giorno dell’accordo tra Governo e finiani per il disegno di legge sulle intercettazioni. Invece, nella mattinata di martedì 20 luglio è arrivato un nuovo rinvio della riunione della Commissione Giustizia, e lo scenario dello slittamento a settembre dell’esame del provvedimento, causa mancato accordo, prende sempre più corpo.

Lunedì 19 luglio era stato il giorno della grande fiducia. Era fiducioso, in cima al Duomo di Milano, Silvio Berlusconi che parlando proprio della mediazione sul disegno di legge intercettazioni aveva detto: “Ancora non c’è l’accordo di tutti ma penso che ce la faremo”. Era fiducioso, in quel di Palermo, il presidente della Camera Gianfranco Fini che rispondendo ad alcuni giovani che volevano la non approvazione in Parlamento del contestato ddl aveva detto: “Sono il presidente della Camera. Volete che non abbia fiducia nel Parlamento? Mi riferisco alle modifiche apportate in Parlamento alla legge”.

L’attesa, quindi, era tutta per la mattinata del 2o luglio. Riunione in programma alle 10 del mattino per  cominciare l’esame degli emendamenti al ddl intercettazioni. Quindi un primo segnale negativo: la Commissione presieduta dalla finiana Giulia Bongiorno, tra le più attive nell’emendare il ddl,  si riunirà solo al termine dei lavori dell’aula di Montecitorio.

Il rinvio, si spiega nella maggioranza, fa capire che ci sono difficoltà, soprattutto da parte del governo, a trovare un punto di equilibrio tra le istanze dei finiani, i suggerimenti del Colle e le finalità del provvedimento. E’ molto probabile, spiega uno dei tecnici della consulta del PdL, che l’esame dell’intero provvedimento slitterà direttamente a settembre.

Sempre lunedì 19, per discutere delle eventuali modifiche al testo, era in programma un incontro tra il ministro della Giustizia Angelino Alfano e Giulia Bongiorno. L’incontro, invece, non c’è stato anche se i due sono stati in contatto telefonico più volte nel corso della giornata. Ma l’accordo, evidentemente, è ancora lontano.