Intercettazioni, Gasparri apre: “Rivedremo limite dei 75 giorni”

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 18:18 OLTRE 6 MESI FA

Maurizio Gasparri

Retromarcia della maggioranza sulla durata delle intercettazioni. La scorsa settimana l’ala finiana del Pdl aveva chiesto di allungare la durata massima consentita oltre i 75 giorni stabiliti nel ddl. Il resto del Pdl non aveva voluto accontetare l’ala minoritaria, ed era scoppiata la polemica. Ora il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ex An ma molto vicino a Silvio Berlusconi, apre uno spiraglio di luce e dice: forse modificheremo la norma che fissa a 75 giorni la durata massima delle intercettazioni.

L’apertura, tra l’altro, arriva al termine di una riunione tra i “tecnici” Pdl della Giustizia a cui ha partecipato anche il Guardasigili Angelino Alfano. Una riunione dedicata all’esame delle modifiche che il centrodestra può apportare al ddl intercettazioni.

Ma i segnali di “distensione” non sono finiti qui. “Verrà anche rivista la norma transitoria – assicura il relatore del ddl, Roberto Centaro – nel senso che si specificherà che tutti gli atti compiuti fino al momento dell’entrata in vigore della legge saranno comunque validi”.

Novità in arrivo anche per le intercettazioni ambientali. “Per quanto riguarda infatti le intercettazioni ambientali – sottolinea il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli – preciseremo meglio che queste si potranno fare anche se nel luogo che si intende mettere sotto controllo non si starà compiendo un reato. Bisogna trovare una formulazione esatta del principio, ma abbiamo deciso di rendere più elastica l’attuale disposizione contenuta nel ddl. L’unica certezza è che non si potranno svolgere in luogo privato”.

Sul fronte dei cosiddetti ‘reati satellite’, che i finiani avevano chiesto di poter rendere intercettabili, non ci saranno, secondo quanto racconta ancora Centaro, grosse novità. “Sarebbe bello che ci spiegassero cosa si intende per ‘reati satellite’. Da ex presidente dell’Antimafia e da magistrato – sottolinea Centaro – vi posso dire che reato satellite al quale, dunque, si può arrivare ad uno di mafia, può essere qualsiasi cosa: dal furto all’omicidio. Quindi cosa facciamo? Prevediamo di poter intercettare tutti i reati contenuti nel codice penale?”.

“Chi parla di ‘reati satellite’ – afferma con forza Centaro – non sa di cosa stia parlando…”. Tornando alla possibilità di rendere più elastico il termine dei 75 giorni, Berselli precisa: “Se al 75/o giorno di un’intercettazione uscisse fuori qualcosa di veramente sensazionale, il pm potrebbe ordinare la prosecuzione degli ascolti per altre 48 ore. Anche se poi tale disposizione del pm dovrà sempre comunque essere ratificata dal gip collegiale. E se non dovessero bastare le prime 48 ore, le intercettazioni potrebbero durare ancora altre 48 ore. Insomma, se continuando ad intercettare si scoprisse sempre qualcosa di importantissimo e di rilevante ai fini delle indagini, il prolungamento del controllo potrebbe continuare di 48 ore in 48 ore fino alla conclusione delle indagini preliminari”.

“Ma ogni rinnovo – specifica Centaro – dovrà sempre essere ratificato dal gip collegiale. Pena la nullità degli atti”.

La reazione di Bocchino. “Sulle intercettazioni è doveroso attendere il testo definitivo delle ulteriori modifiche, ma sembra che ci siano dei passi in avanti positivi”. Lo afferma in una nota Italo Bocchino, vice capogruppo Pdl alla Camera e “finiano” doc.