Intercettazioni. Orlando: solo riassunti. Stretta per giudici e avvocati

Pubblicato il 20 Giugno 2014 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
Intercettazioni. Orlando: solo riassunti. Stretta per giudici e avvocati

Andrea Orlando, ministro della Giustizia: intercettazioni pubblicate solo per riassunto

ROMA Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha annunciato alla commissione Giustizia della Camera che tra le novità allo studio del suo Ministero c’è un limite, annunciato più volte nel corso degli ultimi 20 anni e per ora sempre naufragato, sulla pubblicazione delle intercettazioni.
Come riferisce Sara Menafra sul Messaggero di Roma

“L’ipotesi allo studio si basa su due cardini. Il primo è una norma rivolta ai magistrati che li vincolerebbe a citare le intercettazioni a sostegno delle decisioni prese in fase di indagine (ovvero, per la maggior parte dei casi, decreti di perquisizione e ordinanze di custodia cautelare) solo per sunto, evitando di riportare testualmente i dialoghi. E’ soprattutto tramite la lettura di questi documenti, infatti, che le intercettazioni prendono a circolare tra i giornali per poi finire pubblicate. L’altro nodo è dedicato ai dialoghi di persone non sottoposte ad indagini. L’idea è che fino al momento dell’udienza stralcio, i difensori degli indagati non possano ottenere la copia di nessuna delle registrazioni ma solo ascoltare gli audio”.

Secondo Sara Menafra, la riforma della giustizia potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già la settimana che ha inizio il 23 giugno.

“Sarà una miscellanea di interventi diversi:

1. una norma che punisca l’autoriciclaggio, uno dei pochi punti su cui ha preso posizione Matteo Renzi in persona.

2. un ritocco alla corruzione tra privati, in modo che non sia più necessaria la querela di una parte per procedere.

3. Il reato di traffico di influenze illecite, introdotto nel 2012 dal ministro Paola Severino, e che punisce con la reclusione fino a tre anni chi sfrutta le relazioni con un pubblico ufficiale per ottenere «denaro o vantaggi patrimoniali», vedrà pene più elevate delle attuali.

4. la reintroduzione della vecchia formula del falso in bilancio, che non vincolerebbe più la punibilità del reato alla prova dell’effettivo danno all’azienda.

5. L’intervento sulla prescrizione sarà inserito in «una proposta complessiva sulla macchina del processo»”.