Intercettazioni, ipotesi ddl Mastella? Alfano: “No, reato pubblicare quelle irrilevanti”

Pubblicato il 24 Giugno 2011 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo l’ultima tranche di intercettazioni, gli sfoghi dei suoi stessi ministri con l’uomo d’affari Luigi Bisignani, Silvio Berlusconi ha sguinzagliato i suoi uomini per un nuovo giro di vite sulle intercettazioni.

Sembra che voglia rispolverare il disegno di legge proposto da Clemente Mastella, ma non sarebbe un decreto. Stando a quanto scrive Liana Milella su Repubblica, la nuova legge berlusconiana anti cimici con un decreto si sarebbe vista “sbattere la porta in faccia da Napolitano”.

Dovrebbe essere un solo articolo, preso dalla legge Mastella votata  con consenso bipartisan nel 2007. Impedirà ai giornali di pubblicare, “anche per riassunto o nel contenuto”, le telefonate fino al processo.

“Le carte contenute nel fascicolo del pm dovranno addirittura aspettare la sentenza di appello. Richieste del pm e ordinanze del gip, anche se notificate agli avvocati, non potranno essere pubblicate integralmente”.

Montata la polemica il ministro degli esteri Franco Frattini ha escluso che possa essere rispolverato il ddl Mastella e ha già dettato persino i tempi: “Legge entro agosto”. “Spero che ci sia la possibilità di farla entro agosto” e “sarebbe un bell’esempio se tutte le forze politiche si mettessero insieme d’accordo” e la approvassero “con urgenza”, ha sottolineato il titolare della Farnesina.

Il vero strappo poi si è consumato con le parole di Angelino Alfano che chiarisce che si è fermi al ddl già proposto: “Le intercettazioni si devono fare. Rappresentano un servizio giusto perché servono a scoprire i criminali”. Però puntualizza il ministro della Giustizia, “quelle che non sono penalmente rilevanti e risultano agli atti dell’inchiesta perché fatte durante le indagini ma non sono servite per l’ordinanza cautelare, è sbagliato che siano pubblicate sui giornali se riguardano soggetti estranei all’inchiesta”.

Secondo il Guardasigilli, tutto ciò “oltre ad essere sbagliato è anche fuori dalla legge”: “Il problema, lo ripeto, è che si pubblicano intercettazioni tanto penalmente irrilevanti che non sono state inserite nell’ordinanza di custodia cautelare. Queste gettano un certo disdoro a chi nulla ha a che fare con l’inchiesta. Ma nessuno si fa carico di riparare al torto”.

”Non intendiamo fare un decreto legge ne’ orientare la prua in una direzione diversa da quella del ddl che il 29 luglio scorso era stato discusso alla Camera”.