Intercettazioni: Pdl torna alla formula “gravi indizi di reato”

Pubblicato il 14 Aprile 2010 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro Angelino Alfano

Nel ddl intercettazioni si tornerà alla formula “gravi indizi di reato” abbandonando così quella degli “evidenti indizi di colpevolezza” che era stata approvata dalla Camera. Alla decisione, secondo quanto si è appreso, si sarebbe arrivati nel corso della riunione di oggi, 14 aprile, a Palazzo Grazioli tra il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, i legali del premier e parlamentari del Pdl Niccolò Ghedini e Piero Longo, il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli, il vicepresidente della commissione Roberto Centaro, il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo.

Nel corso della riunione si sarebbe parlato del fatto che il presidente della Repubblica difficilmente avrebbe firmato il provvedimento sulle intercettazioni nella versione uscita dalla Camera e così si sarebbe convenuto di non ingaggiare “proprio ora” un “braccio di ferro con il Quirinale”.

“Ci sono le riforme da fare”, sarebbe stato detto durante l’incontro, “non è il caso di arrivare ad un muro contro muro adesso e sulle intercettazioni”. Quindi, meglio cambiare “non solo l’aggettivo, ma anche il sostantivo”, così come sarebbe stato suggerito dai tecnici del Colle. Gli esperti del Pdl però vorrebbero inserire, comunque, dei criteri di “soggettivita” nel testo.

E un’idea sulla quale si sarebbe aperto il confronto è quella di fare riferimento nella norma alla figura dell’ “indagato”. Si sarebbe poi stabilito di introdurre anche altre modifiche al testo come quella, ad esempio, della norma transitoria. Si sarebbe deciso cioé di non applicare il provvedimento a tutti quei procedimenti per i quali siano già state autorizzate le intercettazioni. Le modifiche ora dovranno essere scritte nero su bianco ed è probabile che vengano presentate già la prossima settimana sotto forma di emendamenti dal relatore o dal governo, durante l’esame del testo in commissione. Con queste modifiche, è l’auspicio che si è fatto nel corso dell’incontro, si arriverà ad una rapida approvazione del ddl anche quando si dovrà tornare alla Camera. L’obiettivo è quello di arrivare al via libera definitivo del testo entro giugno. In molti, infatti, nella maggioranza, temono che possano arrivare ‘nuove sorprese’ dalle Procure che si trasformino in ‘nuove paginate agostane’ piene di scandali e colloqui ‘riservati’.