Intercettazioni, ascolti prorogabili di 15 giorni: sì a emendamento Costa

Pubblicato il 22 Luglio 2010 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA

Si può intercettare e “prorogare gli ascolti di 15 giorni in 15 giorni”: la Commissione Giustizia della Camera ha approvato l’emendamento presentato dal capogruppo del Pdl in Commissione, Enrico Costa. Nella proposta di modifica presentata dal deputato del Pdl, pero’, e’ stata introdotta un’impostante novità che riguarda le indagini contro ignoti. Secondo il testo licenziato dal Senato, si diceva che si potevano intercettare non solo le utenze intestate ai soggetti indagati, ma anche quelle in uso a persone che, da specifici atti di indagine, risultassero a conoscenza dei fatti per i quali si procede. In piu’, dovevano sussistere concreti elementi per ritenere che queste conversazioni fossero attinenti agli stessi fatti.

Il presidente della Commissione, Giulia Bongiorno, aveva presentato un emendamento per dire che si potevano controllare anche le utenze delle persone che fossero in grado di ”fornire elementi utili ai fini della prosecuzione dell’attivita’ di indagine”. Ma questa previsione è stata considerata nella maggioranza come ”eccessivamente generica”. Pertanto gli è stato preferito il subemendamento messo a punto dall’Udc secondo il quale si possono intercettare le utenze di soggetti diversi dagli indagati se sussistono ”concreti elementi per ritenere che l’utenza sia utilizzata per conversazioni o comunicazioni attinenti ai fatti per i quali si procede”.

A parte questa novità introdotta dunque con il subemendamento che porta la firma dei centristi Michele Vietti, Roberto Rao e Lorenzo Ria, l’emendamento Costa è quello che in sostanza riscrive la procedura di autorizzazione delle intercettazioni anche per quanto riguarda i cosiddetti ”reati-spia”. Nell’emendamento di Costa, appena approvato, si prevede che anche per reati gravi (quelli contenuti nell’articolo 407 comma 2 lettera A) che possono portare ad individuare responsabilità mafiose, le intercettazioni possono avvenire anche se in presenza dei soli ”sufficienti indizi di reato”. Esattamente come accade per i reati di mafia. Nella proposta di modifica di Costa si stabilisce anche che per l’acquisizione dei tabulati telefonici basti l’autorizzazione del gip. Senza ricorrere al Tribunale del capoluogo del distretto in composizione collegiale.