Giustizia: più privacy per le intercettazioni, prescrizione ferma al primo grado

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2014 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Orlando

Andrea Orlando

ROMA – Intercettazioni, durata del processo penale e prescrizione ferma al primo grado, processo civile, falso in bilancio, sistema elettorale e disciplinare dei magistrati. La riforma della Giustizia è ancora in alto mare, i dettagli saranno pronti a settembre ma intanto è partito il preannuncio sui giornali, che sarà seguito lunedì 30 giugno dalla presentazione dei capitoli al consiglio dei ministri.

Sul Messaggero di Roma, Silvia Barocci traccia l’ordine del giorno:

“Oltre al processo civile e alle norme sul falso in bilancio saranno affrontati nuovi capitoli: più garanzia della privacy nelle intercettazioni, nuovo sistema elettorale del Csm, ragionevole durata del processo penale. Ma soltanto a settembre si entrerà nel dettaglio”.

Liana Milella su Repubblica prevede:

” Già alcuni titoli, come la riforma delle intercettazioni e quella del Csm, sono più foriere di scontro che di incontro. Tant’è che i magistrati già sono in pre-allarme e oggi, in una riunione dell’Anm, butteranno giù il loro programma alternativo delle emergenze”.

Rensi si appresta dunque a toccare l’argomento Giustizia, con temi su cui ci è consumato lo scontro più acceso quando a toccarli era Berlusconi. Intercettazioni e prescrizione i nodi forse più delicati. Le intercettazioni oggi finiscono sui giornali quando entrano nella disponibilità della difesa, ovvero quando arriva l’avviso di garanzia o l’ordinanza di custodia cautelare. Dialoghi interi che presto potrebbero non finire più sulla carta stampata. Il ministro della Giustizia Orlando pensa a dei riassunti, con la possibilità per i soli avvocati di ascoltare i file audio.

Prescrizione: è l’estinzione del reato superato un determinato lasso di tempo. Secondo le regole attuali questo “orologio” conta fino al terzo grado di giudizio. Un conteggio temporale che  il governo potrebbe ora fermare al primo grado di giudizio. Questo permetterebbe di arrivare a sentenza definitiva anche nei casi più difficili e nei quali il processo diventa una lotta contro il tempo per evitare la prescrizione degli imputati.

Ecco i 5 punti chiave riassunti dal Messaggero:

1 Intercettazioni. Ancora tutto da definire anche il contenuto di un futuro intervento per una maggiore privacy negli ”ascolti”, più volte sollecitato dal Garante Antonello Soro. Si sta ragionando su misure a garanzia della riservatezza delle persone che finiscono intercettate in indagini non a loro carico. Ad esempio, disponendo che nelle ordinanze di custodia cautelare sia riassunto il contenuto delle intercettazioni, evitando i dialoghi testuali. In questo contesto potrebbe esserci anche il divieto di diffusione alle parti di copia delle intercettazioni prima dell’udienza stralcio (i legali potrebbero in ogni caso ascoltare l’audio).

2 Arbitrati per l’arretrato. Tagliare la mole di processi civili pendenti, arrivati a oltre 5 milioni: è il principale obiettivo del governo per rendere più appetibile il nostro Paese agli investimenti economici stranieri, frenati dalla lentezza del contenzioso civile. Tra le misure previste, il trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti pendenti (esclusi quelli sui diritti indisponibili, e le materie di lavoro, previdenza e assistenza sociale). Altre novità la negoziazione assistita da un avvocato (per separazioni e divorzi consensuali la coppia non metterà più piede in tribunale) e la «degiurisdizzionalizzazione» di alcuni atti delegati ai notai.

3 Falso in bilancio. Il governo ha pronte da tempo una stretta sul reato di associazione mafiosa (la pena passa da 7-12 anni a 10-15), e nuove norme su beni sottratti alle mafie. In questo ddl sul penale saranno introdotte anche la nuova norma sull’autoriciclaggio (3-8 anni, con l’aggravante nel caso in cui il reato sia commesso da chi esercita attività bancarie e finanziarie) e un aggravio di pena (fino a 5 anni) per il falso in bilancio, nel 2001 depenalizzato dal governo Berlusconi. Per quest’ultimo reato si sta ragionando sulle soglie di punibilità a querela o d’ufficio, a seconda dell’alterazione patrimoniale arrecata alla società.

4 Responsabilità civile dei giudici. Dopo che la maggioranza è andata sotto alla Camera sull’emendamento della Lega che ha introdotto la responsabilità civile diretta dei magistrati, l’esecutivo intende correggere la rotta. Forse non lo farà con un ddl autonomo, ma valuterà se intervenire sul testo di Enrico Buemi, già incardinato al Senato. Tra le ipotesi, la modifica alla legge Vassalli il cui filtro così stretto limita i casi di condanna dei magistrati per dolo o colpa grave. Resta fermo il principio della responsabilità indiretta, forse con un aumento della percentuale di rivalsa dello Stato sullo stipendio del magistrato, oggi di un terzo.

5 Csm e disciplinare magistrati. Il Guardasigilli Orlando ha già da tempo annunciato l’intenzione di rendere il Csm più impermeabile alle correnti della magistratura. Si sta ragionando sul “panachage”, vale a dire la possibilità di votare candidati presenti in diverse liste. Sul disciplinare, forse si riprenderà una vecchia idea: la creazione di una sezione “ad hoc” del Csm, i cui componenti non siano presenti nelle altre commissioni. Per il secondo grado dei verdetti disciplinari, invece, si ipotizza un’alta corte competente non solo sui magistrati ordinari ma anche su quelli contabili e amministrativi. I contenuti di questa riforma andranno dopo l’estate.

Specifica Liana Milella su Repubblica:

La manovra penale. Tre capisaldi, intervento sulla prescrizione, con l’idea di fermarla al primo grado. Mannaia sulle impugnazioni, che verrebbero drasticamente ridotte. Archiviazione per tutti i processi di lieve entità.