Dopo gli invalidi e le prostitute, indagine su Orsi per l’Expo di Shanghai: commesse per 500 mila euro senza autorizzazione nè ricevute

Pubblicato il 24 Gennaio 2011 - 11:34| Aggiornato il 7 Marzo 2011 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Maria Orsi

Dopo i festini e gli appalti, le accuse per “corruzione, riciclaggio, reimpiego di proventi frutto di reato e cessione di stupefacenti”, c’è un nuovo mistero intorno al nome del consigliere del Pdl Francesco Maria Orsi. Un mistero che riguarda la delega all’Expo di Shangai. Allestimento dello stand di Roma Capitale, sito internet e logistica. In tutto 500 mila euro, interamente a carico della Camera di Commercio.

Prima di tutto i dubbi sono venuti ad alcuni consiglieri comunali, e al Comune stesso che ora ha aperto un’inchiesta interna, sugli appalti, affidati direttamente da Orsi. E in particolare su quello alla Exen, la società a cui Orsi aveva affidato il “supporto tecnico” per l’Expo. Il presidente della Exen è Vincenzo Bertucci.

Non solo. C’è un altro punto su cui il Comune ora vuole vederci chiaro. Gli appalti per l’Expo vennero all’epoca, come sottolinea Il Messaggero, decisi direttamente da Orsi ma non sono stati riconosciuti ex post dal commissario straordinario nominato dal governo, Beniamino Quinteri. E i pagamenti quindi sarebbero rimasti nelle casse della Camera di Commercio.

“Shanghai, al Comune, non è costato praticamente niente  – si difende Orsi – Il budget di un milione e mezzo è stato finanziato completamente dagli sponsor, privati e pubblici, tra i quali la Camera di Commercio”. Solo che quei soldi non sono mai stati sborsati. “Orsi — fanno sapere da piazza di Pietra — non ci ha mai portato le rendicontazioni delle spese sostenute”. Cioè le fatture? “No, nemmeno. Quelle sarebbero arrivate dopo. Ma per stanziare i 600 mila euro, la Camera di Commercio avrebbe dovuto vedere almeno un preventivo, o comunque sapere a cosa sarebbero serviti quei soldi”. La trasferta di Shanghai della delegazione romana è di ottobre: ad oggi, tre mesi dopo, le voci di spesa sull’Expo restano un mistero.