Invalidi e prostitute, appartamenti e politica: il poker di Orsi “uomo del fare”

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 20 Gennaio 2011 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Maria Orsi

Era, anzi è un “uomo del fare”. Uno dei tanti, uno qualunque, ma si dava da fare. Al Sud della penisola intercettando soldi pubblici che dovevano andare a disabili e a vittime di trasfusioni di sangue sbagliato. Alcuni di questi non sapevano come fare ad incassare, anzi non incassavano proprio. E allora il nostro uomo del fare che faceva? Li aiutava a incassare. Però, visto che si trovava così soldi per le mani, faceva di meglio e di più. Usava quei soldi, li faceva “circolare”. Per esempio dandosi da fare anche a Roma, nelle aste per appartamenti pubblici. Certo, ci volevano anche conoscenze e abilità oltre che al capitale acquisito, ma al nostro non mancavano. Quindi un giorno, inevitabile e conseguente, la voglia di trasferire il “fare privato” in “pubblico fare”, insomma la politica. Politica sotto il segno del “Governo del fare”, come si autodefinisce il Governo Berlusconi. Solo uno slogan? Macchè, molto di più, un’indicazione di rotta, di modo, a cui tutti si devono attenere, dai ministri sino all’ultimo degli amministratori locali. E’ proprio tra le fila di questi ultimi che finalmente troviamo Francesco Maria Orsi, ex titolare della delega al decoro urbano della prima giunta Alemanno, salito in cronaca dopo esser sceso in politica.

È storia di martedì sera quando a Francesco Maria Orsi, consigliere comunale del Pdl, già delegato con la prima giunta Alemanno al decoro urbano e all’expo di Shanghai 2010, i militari del nucleo di polizia tributaria della Finanza notificano un avviso di garanzia firmato dal pm Paolo Ielo per “riciclaggio, reimpiego di proventi frutto di reato, corruzione, cessione di sostanze stupefacenti in occasione di festini con prostitute”. Vengono perquisiti gli uffici e l’abitazione di Orsi (per altro, come riferiscono fonti investigative, “convinto sulle prime di dover essere arrestato”).

Gli vengono sequestrati computer, agende e documenti sulla dismissione di immobili del patrimonio pubblico, definite “di un certo interesse”. Già perché sostengono i pubblici ministeri che l’ex titolare della delega al decoro, quanta involontaria ironia nella denominazione dell’incarico, oltre alle ormai inflazionate feste a base di cocaina e prostitute, organizzava molto altro.

Nel 2004, ha fondato una sua società, la “Lloyd Team Broker”, che opera nel settore immobiliare, o meglio, si occupa delle aste con cui viene dismesso il patrimonio pubblico. Ha un socio, anche un uomo del fare come lui non può mica fare tutto da solo, tal Vincenzo La Musta. Un “saltafossi” di professione “immobiliarista” che, finito nei guai (ha patteggiato a Roma una condanna per riciclaggio), se lo tira dietro, raccontando che il lavoro dell’ex amico e socio Orsi è un altro. La Musta racconta che, come peraltro accertato da un’indagine che nasce a Benevento, su una serie di conti della filiale di Roma della Banca Mediolanum vengono riciclati denari truffati in Campania a famiglie di disabili e di affetti da malattie per trasfusione di sangue infetto.

D’altra parte un uomo del fare come può non indignarsi e rimboccarsi le maniche di fronte allo scandalo dei falsi invalidi e delle pensione facili? Complessivamente raggranella intorno ai 2 milioni di euro, frutto di risarcimenti civili che le vittime non incassano e che, appunto, prendono la strada di Roma e, in parte (come accerta la Guardia di Finanza), rimangono appiccicati alle mani di Orsi. Uno qualsiasi si sarebbe accontentato, ma un uomo del fare no di certo.

A cosa gli servono quindi quei soldi? “Per partecipare alle aste immobiliari “Scip1” e “Scip2″ bandite dal ministero del Tesoro”, sostiene l’accusa. Per entrare negli incanti degli alloggi popolari Ater (per i quali, secondo il pm, avrebbe anche corrotto funzionari pubblici). E Berlusconi che c’entra, non può di certo rispondere per tutti quelli che vengono eletti nelle fila del suo partito o peggio nelle liste ad esso collegate? Verissimo, ma il Presidente del Consiglio, oltre a scendere in campo in prima persona per la campagna elettorale di Orsi prestandogli la voce per alcuni spot, è vicino a quest’uomo del fare anche perché sarebbe stato proprio Orsi a presentargli la famosa dama bianca al seguito del premier in Canada, al secolo Federica Gagliardi, da poco assunta alla Regione Lazio dalla neo governatrice Polverini. Lo slogan di Orsi in campagna elettorale era: “Per ridurre la criminalità, per una città più sicura”. Per mettere un freno alla concorrenza?