Israele: Berlusconi incontra Peres e gli promette il disco delle sue canzoni

Pubblicato il 3 Febbraio 2010 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA

Ultimo giorno di incontri in Medio oriente per il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Dopo il discorso davanti al parlamento israeliano, le polemiche giunte dall’Iran, nel primo pomeriggio è la volta dell’incontro con il presidente israeliano Shimon Peres. Un pranzo di gala organizzato appositamente per il Cavaliere e durante il quale Berlusconi ha espresso tutta la simpatia dell’Italia nei confronti dello Stato di Israele. Arrivando a promettere in dono a Peres un disco musicale con le 100 canzoni scritte a quattro mani con Mariano Apicella.

Proprio poco prima dell’inizio del pranzo di gala, il presidente Peres aveva definito Berlusconi «il leader più solare mai conosciuto». A quel punto il Cavaliere ha preso la parola, e ha ringraziato il suo ospite: «Per mostrarmi non solo l’uomo pragmatico che voi sapete io sono, Le manderò il disco con le mie cento canzoni, dove troverà tanta poesia e sentimento».

Nel suo saluto alla platea di leader politici, esponenti della società civile e autorità religiose, Berlusconi ha ringraziato il premier Benyamin Netanyahu per aver avuto oggi «la bontà di ricordare il gesto di mia madre» in soccorso di una giovane ebrea durante la seconda guerra mondiale. «Ho avuto due grandi genitori – ha detto Berlusconi – Anche mio padre mi ha insegnato che la cosa più negativa per un uomo è l’egoismo, e bisogna pensare di avere il sole in tasca e saperlo condividere con tutti con un sorriso». «Io cerco di farlo sempre con ogni persona – ha assicurato il premier – riservando un complimento per tutti».

«Sono stato accolto con grande affetto, qui mi sento a casa mia – ha quindi detto – Per la prima volta questa mattina ho letto un discorso. Di solito parlo a braccio, questa volta ho voluto riflettere su ogni parola per testimoniare al meglio al popolo d’Israele i miei sentimenti e quelli del popolo italiano. Peres ha detto che ama l’Italia. Io posso assicurare che tutto il popolo italiano, al di là delle appartenenze politiche, ama Israele e gli israeliani». Berlusconi ha poi raccontato di essere rimasto negli anni sempre «colpito» dalla violenza degli attacchi terroristici contro Israele: «Una volta – ha ricordato – ho provato un dolore lancinante quando un amico che vive in Israele mi ha raccontato che mandava i suoi tre figli a scuola su tre autobus diversi…».

Poi il presidente Berlusconi è tornato a parlare della questione mediorientale in vista dell’incontro, nel pomeriggio a Betlemme, con il presidente palestinese Abu Mazen: «Oggi spero di fare qualcosa di positivo durante l’incontro con Abu Mazen. Ho colto molti suggerimenti nei colloqui di questi giorni in Israele e mi impegnerò con Abu Mazen a rilanciare l’idea di un piano Marshall per l’economia palestinese. Spero che l’idea di un piano Marshall possa favorire lo sviluppo e il progresso economico della Terra Santa e possa offrire un’ ulteriore spinta per far ripartire i negoziati di pace».

Nell’incontro avvenuto nella residenza del Capo dello Stato israeliano, Shimon Peres ha poi discusso con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi della cooperazione nel campo delle nuove tecnologie, ambito che ha definito «decisivo per il futuro». «Sono reduce dal Forum economico di Davos – ha quindi detto Peres – Ma i problemi finanziari sono il mondo di ieri. La tasca non riempie la testa, ma è la testa a riempire la tasca». La recente crisi economica è avvenuta, a suo parere, «perchè gli americani avevano troppi soldi, ma poche idee». Peres ha quindi insistito sull’importanza dello sviluppo tecnologico, un fronte sul quale la cooperazione fra Italia ed Israele sarà a suo giudizio molto importante.

Il Capo dello stato israeliano Shimon Peres ha dunque definito irrilevante quello che scrive la stampa su Berlusconi perché ciò che conta in definitiva è che gli italiani lo votano, mostrando cosi di avere «buon gusto». «Non è importante ciò che i giornali scrivono – ha detto Peres – ma quello che gli italiani votano: e votando – ha concluso – gli italiani dimostrano di avere buon gusto».