Italo Bocchino, Pdl: “Premier? Meglio gay che leghista”

Pubblicato il 14 Aprile 2010 - 11:50 OLTRE 6 MESI FA

Un premier gay sì, uno leghista no. L’alternativa secca si desume dalle dichiarazioni di un esponente della maggioranza, Italo Bocchino, ex An e vicino al presidente della Camera Gianfranco Fini. Non c’era ovviamente un nesso consequenziale ma le risposte a due domande diverse non potevano non essere poste in relazione. Troppo ghiotta era l’opportunità: in tema di diritti evidentemente si presume che a destra non si possa evadere dalla gabbia di pregiudizi risibili e superati in tutta Europa. Il Giornale di Feltri ha colto subito l’occasione per sparare lo “scandaloso” distico in prima pagina, ironizzando sui nuovi gusti di Italo Bocchino. La tesi proposta non è priva di rozzezza ma non manca di una certa finezza politica: Bocchino non deve dimenticare chi fece uscire gli ex Msi dal ghetto in cui erano confinati, e cioè Berlusconi. E li ammonisce a non stare troppo dietro ai “fighetti” della Fondazione FareFuturo, pericolosamente vicini a posizioni radical chic che non portano un voto che è uno.

Il “fighettismo” tra l’altro è un termine coniato apposta per il think tank di Fini dalla giornalista di sinistra Lucia Annunziata. Una variante di destra della malattia politicamente infantile che induce a un autolesionista e pervicace rifiuto dell’evidenza. Non solo snobismo, insomma, ma “un diniego permanente” della realtà che si ostina a non cedere alle pretese intellettuali dell’eterno intellettuale sul piedistallo.

“Sì a un premier gay se eletto dagli italiani. Sono contrario a qualsiasi forma di discriminazione e se un premier omosessuale venisse eletto dal popolo ha tutto il diritto di governare il paese”. Queste le parole esatte vicecapogruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino ospite del talk show KlausCondicio condotto da Klaus Davi e in onda su You Tube.

Sull’ipoteca leghista al premierato prossimo venturo Bocchino è freddo:  “Come ho più volte detto, il premier non può rappresentare solo un’area del paese. Un premier leghista è improbabile per una ragione di ‘limite territoriale’ che la Lega ha: non può governare un intero paese chi ne rappresenta solo una parte”. Cosa gli è saltato in mente? Preferire un gay a un più sano “celodurista” longobardo!