La Camera dice sì all’arresto di Alfonso Papa, Berlusconi sbotta: “Vergogna”

Pubblicato il 20 Luglio 2011 - 22:32 OLTRE 6 MESI FA

Il risultato del voto su Papa alla Camera (Lapresse)

ROMA – Il voto segreto alla fine non ha salvato Alfonso Papa, il destino del parlamentare sembrava segnato già nel momento in cui la Lega aveva annunciato il sì al suo arresto. La Camera ha approvato il sì all’arresto con 319 sì e 293 no. Una maggioranza ampia, quindi, nonostante i Responsabili avessero chiesto, e ottenuto, la votazione segreta. La lettura del risultato da parte del presidente Gianfranco Fini è stata accolta con un silenzio assoluto dall’Assemblea.

Poche ore dopo la votazione la Camera ha inviato al giudice la comunicazione della votazione. Subito dopo Alfonso Papa è salito in macchina dirigendosi verso il carcere per costituirsi.

Il presidente del Consiglio, in Aula per la votazione, ha evitato nei giorni scorsi di esporsi eccessivamente su questo caso. Ai suoi, a poche ore dal voto, avrebbe detto: “Dobbiamo fermare il rischio di una ulteriore escalation di arresti preventivi da parte della Magistratura perché di questo passo si rischia di minare i numeri della maggioranza e di tornare al clima del ’92”. All’ingresso di Montecitorio invece Berlusconi aveva risposto sinteticamente ai cronisti di essere “ottimista” rispetto alla votazione.

Dopo l’esito del voto Berlusconi ha scaricato tutta la sua abbia battendo un pugno sul tavolo del banco di governo. Poi ha fatto una smorfia di disappunto lasciando l’Emiciclo della Camera. Con alcuni deputati del Pdl e ministri il Cavaliere, secondo quanto si apprende, ha parlato di un voto ‘vergogna’ anche se si è detto convinto di poter comunque andare avanti. “Sono pazzi è tutta una follia, pur di colpire me e buttare giù il governo, rinnegano principi che dovrebbero difendere nel totale disinteresse per le persone”, ha continuato Berlusconi. Il capo del governo si è scagliato soprattutto contro Pier Ferdinando Casini (è una vergogna, una cosa inaccettabile quello che ha fatto, ha detto) ma anche contro i Radicali e in particolare l’ex radicale Benedetto Della Vedova ora in Fli che a suo dire sono sempre stati garantisti e ora hanno cambiato idea.

Il primo commento della Lega viene da Roberto Maroni, ossia dall’ala del Carroccio favorevole dell’arresto: “Abbiamo votato per il sì, siamo coerenti”. Facce scure e bocche cucite dopo il voto. Il premier ha lasciato l’Aula senza parlare. Allo stesso modo dopo di lui tutti i molti ministri del PdL hanno lasciato l’aula senza dire nulla, nel silenzio quasi surreale del Transatlantico.

Prima del voto il discorso di Papa stesso, accolto alla fine solo dal tiepido applauso del Pdl, la Lega è rimasta in silenzio. “Non ritengo dover fare appello alla difesa del Parlamento, perché sono innocente ed estraneo nel merito a tutte le accuse. Davanti alla mia coscienza, a Dio, agli uomini, ritengo che la verità non abbia bisogno di difensori, ma si manifesta da sé nel tempo. Sono impegnato in una battaglia di libertà, che condurrò qualunque sia la mia condizione. Starà a voi decidere se potrò farlo da uomo libero o dalla prigione, ma lo farò con la stessa tranquillità e serenità, sicuro che la verità emergerà da sola”.

Il deputato ha commentato così a caldo: “Mi sento un perseguitato politico, sono vittima di un grandissimo abuso. Sono fiero ed orgoglioso di avere goduto della fiducia di Berlusconi”. Papa conferma ai cronisti di aver parlato con il premier dopo il voto dell’aula favorevole al suo arresto: ”Il presidente Berlusconi – afferma – è una persona straordinaria, eccezionale. Mi è stato vicino dall’inizio di questa storia”.

La concessione del voto segreto certifica che la maggioranza perde 27 voti. Sono stati, infatti, solo 293 i voti contrari all’arresto rispetto ai 320 che il governo Berlusconi ha conseguito nella migliore votazione sulla fiducia da quando i deputati di Fli sono passati all’opposizione. Leggendo i tabulati della votazione si evince che nessun deputato del PdL era assente. Due erano gli assenti della Lega: Giacomo Chiappori e Raffaele Volpi.

Erano poi assenti dalla votazione Pippo Scalia (che con Adolfo Urso e Andrea Ronchi ha recentemente lasciato Fli per aderire al gruppo Misto), per Fli Francesco Divella, Donato Lamorte e Mirko Tremaglia; Antonio Gaglione del Misto, Linda Lanzillotta dell’Api, e, per l’Udc Piero Marcazzan, Riccardo Merlo e Luca Volonte’. In missione risultavano per la Lega Umberto Bossi, Paolo Romani, Franco Frattini, Gianfranco Miccichè e Laura Ravetto del PdL e Angelo Salvatore Lombardo dell’Mpa.

La Guardia di Finanza ha in seguito eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’on. Alfonso Papa. Il parlamentare era intenzionato a costituirsi nel carcere di Orvieto (Terni), dove stava dirigendosi, quando la Finanza lo ha informato che il Gip aveva disposto di condurre l’indagato nel carcere di Poggioreale (Napoli).