La Camera ospita i negazionisti iraniani: insorge la comunità ebraica

di Fabiana De Giorgio
Pubblicato il 15 Ottobre 2018 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA
La Camera ospita i negazionisti ed è subito polemica nella comunità ebraica

La Camera ospita i negazionisti ed è subito polemica (foto Ansa)

ROMA – Protesta ufficiale della comunità ebraica di Roma per una audizione informale di due membri di un istituto iraniano negazionista, in commissione esteri della Camera dei Deputati. Nel pomeriggio dell’11 ottobre Alireza Bigdeli e Morteza Jami, rispettivamente componente e vicepresidente dell’Institute for Political and International Studies che nel 2006 ha organizzato a Teheran la conferenza sul negazionismo dell’Olocausto, hanno avuto la possibilità di intervenire nella sede del Parlamento a “solo una settimana dal voto su una serie di mozioni per contrastare le vecchie e nuove forme di antisemitismo, denuncia la comunità ebraica, il tutto a pochi giorni dal settantacinquesimo anniversario della deportazione degli ebrei di Roma.”

“È un fatto di una gravità inaudita – attacca la Comunità – che le stesse istituzioni che hanno votato una legge sul negazionismo abbiano potuto ospitare un’istituzione di questo tipo. Le aule del Parlamento italiano, simbolo della democrazia di questo Paese, dovrebbero servire per promuovere i valori di libertà e rispetto e non fornire accoglienza a chi nega la storia”. 

Alla denuncia della comunità ebraica ha fatto seguito la protesta dell’ambasciatore dello stato d’Israele Ofer Sachs che sottolineato:se sul tema dell’accordo nucleare è possibile non condividere una comune visione, ciò su cui non ci si può invece dividere è sulle invettive della Repubblica Islamica contro Israele e il suo diritto ad esistere pronunciate durante l’audizione. Riteniamo che il parlamento italiano, simbolo della democrazia del Paese, non possa ospitare chi promuove idee negazioniste, antisemite e antisioniste”.

L’episodio ha causato polemiche in Parlamento. Il pd ha chiesto spiegazioni al presidente della Camera Roberto Fico ed alla presidente della Commissione Esteri, Marta Grande (M5S). “Dovranno chiarire come sia potuto avvenire questo episodio che contraddice platealmente i valori espressi da questa istituzione”, è la richiesta di Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo pd della Camera.

 Per protesta Andrea Orsini (pd) non ha partecipato alla seduta “Non credo ha detto che dare voce ai negazionisti di Teheran contribuisca nè alla causa della pace, nè della libertà e della democrazia in Iran: lo ritengo invece un gesto inutilmente oltraggioso della memoria delle vittime della Shoah”.

Un episodio molto grave ha aggiunto il deputato dem Luciano Nobili “Il Parlamento deve naturalmente  ospitare le diverse voci e i diversi orientamenti ma in nessun caso si può tollerare chi vuole addirittura negare la più grande tragedia del Novecento”. “Siamo al fianco della comprensibile indignazione della Comunità ebraica e continueremo   a batterci per la promozione dei diritti umani in Medioriente e in tutto il mondo”,  ha concluso.

Si è difesa ed ha replicato la presidente della commissione Marta Grande “sono solo strumentalizzazioni forvianti” ha detto. E poi ha aggiunto: “Le audizioni hanno finalità esclusivamente conoscitive”. “In nessun modo – continua Grande – equivalgono a prese di posizione a favore delle tesi di chi è audito.  Il ruolo dell’Iran nella regione è senza dubbio importante. Dunque è necessario conoscere, anche nei dettagli, la visione e le prospettive a medio e lungo termine. Questo, ha sottolineato Marta Grande, vale per tutti i Paesi della comunità internazionale”.

La presidente ha concluso: ” l’adozione di tesi negazioniste è quanto di più lontano dalla cultura del nostro Paese. La Shoah rimane, e ciò ribadiremo sempre con tutta la nostra forza, la più grande tragedia della storia dell’uomo. La necessità di conservare la memoria di quel male assoluto è e resterà sempre, per il nostro Paese, una priorità culturale “.