La Lega attacca con Castelli: o federalismo o secessione. Bossi: “Io unico ministro del federalismo”

Pubblicato il 20 Giugno 2010 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA

“Se non ci sarà il federalismo, ci potrà essere la secessione, non perché lo chiederà la Lega, ma perché lo chiederà tutto il nord”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli parlando dal palco del raduno della Lega a Pontida. “Oggi – ha detto Castelli – è la Lega che tiene unito lo Stato, altro che volerlo disgregare”.

Bossi, salendo sul palco, rincara e dice: “C’é un solo ministro per il federalismo e sono io. Per il federalismo la coppia è sempre quella, io e Calderoli. Con Aldo Brancher non è cambiato nulla, si è passati dal federalismo al decentramento”.

Poi il Senatur aggiunge: “è necessario spostare da Roma i ministeri”. Bossi ha ricordato che anche in Italia, con il federalismo, é necessario decentrare come accaduto a Londra e in Francia: “noi siamo il Paese più centralista del mondo”. Bossi ha quindi ricordato: “spostare i ministeri significa spostare anche migliaia di posti di lavoro che adesso sono tutti a Roma”.

Nonostante il freddo e la pioggia nel ‘pratone’ di Pontida, dove si tiene il tradizionale raduno della Lega, sono arrivati dalle prime ore del mattino i militanti da tutte le regioni del Nord, tradizionale bacino elettorale del Carroccio, ma anche dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, dove alle ultime elezioni regionali il partito di Bossi ha ottenuto importanti successi.

Molti i leghisti arrivati a Pontida già ieri e che, come ogni anno, hanno dormito nei camper e di prima mattina hanno pacificamente invaso i bar allestiti all’interno del pratone. A testimonianza del successo della Lega, anche al di fuori dei tradizionali confini, c’é uno striscione gigantesco steso sulle pendici di una collinetta davanti al prato del raduno con la scritta ‘Umberto, Bologna ti ama’.

L’ambiente, nonostante la pioggia, è quello di sempre: bancarelle con gadget leghisti, dalle magliette con le scritte delle regioni, al profumo padano,dagli indumenti intimi con la scritta ‘Padania Libera’, ai distintivi, ai cd e ai libri sulla storia della Padania della Lega contro il Barbarossa o ovviamente di Umberto Bossi. Accanto al palco, con la scritta “Fratelli su libero suol” per la prima volta è stata installata una statua alta 10 metri di Alberto da Giussano. Sul pratone sono arrivati anche i trattori dei produttori di latte.

Da sempre Umberto Bossi domina sulle magliette in vendita al pratone di Pontida. Ma da quest’anno anche il figlio Renzo, che ormai si è guadagnato il soprannome il ‘trota’, può vantare una sua t-shirt celebrativa. Una sua caricatura che lo raffigura come un buffo pesciolino verde e riccioluto campeggia infatti su una maglietta bianca con la scritta ‘Il trota’, La maglietta è uno dei gadget in vendita nelle numerose bancarelle che come sempre colorano il raduno del carroccio.

L’idea della t-shirt è venuta a quelli della Padania calcio, di cui il giovane Bossi e team manager. Il ricavato delle vendite (una maglietta costa 10 euro), spiegano alla bancarella, sarà devoluto in beneficenza per il reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale di Brescia.