La lunga giornata della crisi: Letta da Napolitano, poi Palazzo Chigi

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 27 Settembre 2013 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
La lunga giornata della crisi: Letta da Napolitano, poi Camera e Senato

Enrico Letta (Foto LaPresse)

ROMA – “Il centrodestra ha umiliato l’Italia, venerdì giunto in Italia valuterò la fiducia al governo”. Il premier Enrico Letta torna a Roma e inizia il 27 settembre la lunga giornata di crisi. Il primo impegno per il premier è proprio la visita dal presidente Giorgio Napolitano. Alle 14 di venerdì, spiegano fonti vicine al governo, il premier salirà al Quirinale. Poi red rationem a Palazzo Chigi e infine potrebbe essere il momento di Camera e Senato.

Una lunga giornata di riflessione e confronto per il premier, che già con Napolitano dovrà decidere se porre o meno la fiducia sul governo alle camere. Il voto potrebbe arrivare già martedì in Senato su un documento di iniziativa governativa.

Dopo le lettere di dimissioni preparate dai parlamentari del Pdl e i toni duri del premier da New York, ora Letta arriva a Roma e si prepara allo scontro. Le larghe intese e i toni concilianti sono finiti davanti alle continue minacce Pdl di crisi di governo imminente.

La lettera aperta del parlamentari del Pdl a Napolitano pubblicata su il Giornale e firmata dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Schifani e Renato Brunetta, assicura sulla tenuta del governo: “L’assemblea dei parlamentari del Pdl e la successiva decisione delle dimissioni collettive non hanno l’obiettivo di interferire sulla vita del governo”, ma di discutere la legittimità della legge Severino. Intanto però il Pdl si divide, con Gaetano Quagliariello e altri che non firmano le dimissioni di massa.

Il Pd intanto si affida alle mosse del Quirinale e dice: “Non facciamoci logorare”. Guglielmo Epifani, segretario del Pd, chiede a Letta di “inserire almeno due punti di sinistra nel nuovo programma”. e poi chiede un “chiarimento”, dicendosi pronto a “sostenere il governo” qualsiasi cosa accada.

Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, dichiara a Radio1: “La fiducia al governo Letta va confermata, verificata in Parlamento non solo con un eventuale voto di fiducia ma giorno per giorno. Il Pdl non può continuare a sottoporre il governo a questo attacco a fuoco lento che sta sfiancando l’italia, non solo la maggioranza”.