La resa dei conti nel Pdl, segui la diretta live

Pubblicato il 22 Aprile 2010 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi

Oggi è il giorno della verità in casa Pdl, il giorno della Direzione nazionale all’Auditorium della Conciliazione di Roma. Segui la diretta su Blitzquotidiano:

Ore 20.14 – Gli 11 finiani che hanno votato contro – Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Adolfo Urso, Flavia Perina, Fabio Granata, Silvano Moffa, Andrea Augello, Donato Lamorte, Pasquale Viespoli, Salvatore Tatarella, Cesare Cursi. Sono questi gli undici ‘finiani’ che – a quanto si apprende – hanno votato contro il documento finale della direzione del Pdl.

Ore 19.41 – Berlusconi: “Se Fini non si allinea è fuori” – Avrei preferito che dicesse ‘me ne vado’. Invece non ci pensa proprio: vuole restare e logorarmi. Ma non ho nessuna intenzione di lasciarglielo fare e ora, con il documento approvato dalla Direzione Nazionale, abbiamo lo strumento per sbattere fuori dal partito chi non si allinea alle decisioni. Silvio Berlusconi, parlando con alcuni parlamentari e fedelissimi, secondo quanto riferito da alcuni di loro, commenta così lo scontro con il presidente della Camera Gianfranco Fini durante la Direzione Nazionale.

Ore 19.15 – Fini: “E’ finita la stagione dell’unanimismo” – “Finisce la stagione dell’unanimismo e inizia quella del confronto. Questa è la democrazia”. Così Gianfranco Fini commenta le conclusioni della direzione del Pdl. “Ho detto chiaramente – aggiunge Fini – che la minoranza non ha diritto di sabotare ma di discutere nelle sedi opportune, anche se non ho ancora capito quali sono, visto che quella fatta oggi è stata convocata dopo un anno”.

Ore 18.38 – Approvato il documento finale di Berlusconi – La direzione del Pdl ha approvato a maggioranza il documento finale. Undici sono stati i no, un solo astenuto. Gli aventi diritto al voto alla Direzione nazionale sono 172.

Ore 18.33 – “Polemiche pretestuose” – Direzione Nazionale sottolinea la vittoria del centrodestra con un risultato storico” dove “il centrodestra si è confermato maggioranza nel Paese” e “tutto ciò è paradossale per alcuni aspetti della polemica interna” e “certe polemiche pubbliche pretestuose”. E quanto recita il documento conclusivo della Direzione Nazionale del Pdl letto da Maurizio Lupi.

Ore 17.58 – Lupi leggerà il documento da votare – “C’é un documento da votare e da sottoporre al vostro voto e vorrei che lo leggesse il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, annunciando la chiusura dei lavori della Direzione Nazionale del Pdl al termine degli interventi del governatore della Lombardia Roberto Formigoni, del sindaco di Roma Gianni Alemanno e del deputato finiano Amedeo La Boccetta. “Ci rimane poco tempo – spiega Berlusconi – Mi sembra di interpretare quella che è l’aspirazione di chi vuole intervenire, invito i coordinatori a convocare presto un’altra Direzione nazionale” del partito.

Ore 17.20 – Rotondi: “Io l’unico fondatore” – “Non prendetevela, ma la vostra qualifica di cofondatori è una mia concessione magnanima perché il partito l’ho fondato io”. Il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, interviene alla Direzione Nazionale del Pdl e scherza sulla definizione di ‘cofondatore’ con cui lo ha indicato questa mattina Silvio Berlusconi annunciando il suo intervento e rimarcata ironicamente dal presidente della Camera Gianfranco Fini.

Ore 16.41 – Fini: “Dirò sempre quello che penso” “Non faccio nessun passo indietro: continuerò a dire ciò che penso”. Gianfranco Fini, conversando con alcuni parlamentari a lui vicini a margine della Direzione Nazionale del Pdl, ha replicato così al premier Silvio Berlusconi che nel corso della sua replica aveva chiesto al presidente di Montecitorio di smetterla di fare politica attiva all’interno del partito o di dimettersi dalla presidenza della Camera.

Ore 16.35 – Fini: “Non lascio nè presidenza nè partito” – “Non ho nessuna intenzione di dimettermi dalla presidenza della Camera. Né tantomeno di lasciare il partito”. Lo ha detto Gianfranco Fini ad alcuni parlamentari a lui vicini a margine della Direzione Nazionale del Pdl. Intenzione che viene confermata anche dal suo portavoce

Ore 16.15 – Finiani non interverranno “minoranza nel Pdl costituita” – I ventidue finiani che si erano iscritti a parlare in direzione hanno ritirato la loro richiesta di intervento motivando così la loro rinuncia: “A nostro avviso – si legge nella spiegazione consegnata ai coordinatori del Pdl – dopo l’intervento di Gianfarnco Fini, che condividiamo nel metodo e merito, la replica del Presidente Berlusconi ha sostanzialmente concluso il dibattito. Riteniamo pertanto di rinunciare ai nostri previsti interventi – aggiungono – nella consapevolezza che è necessario da oggi sviluppare il confronto libero e leale per rafforzare il Pdl che si è aperto in direzione”. In sostanza, spiegano fonti finiane, si ritiene raggiunto l’obiettivo di aver costituito una minoranza nel Pdl libera di esprimere opinioni diverse dalla maggioranza.

Ore 16.06 – Berlusconi e Fini rientrano in sala – Pochi minuti dopo la ripresa dei lavori della direzione del Pdl, il premier Silvio Berlusconi è rientrato in sala dove ad ascoltare gli interventi c’é anche il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Ore 15.55 – Alfano sulla giustizia – Riprende la Direzione del Pdl. Parla il ministro della Giustizia Alfano che spiega che nopn si farà dettare la riforma dall’Anm.

15.05 – Fini riunito coi fedelissimi – Gianfranco Fini salta la pausa pranzo, dopo il duro scontro con Silvio Berlusconi durante la direzione, e si apparta in riunione con la sua componente.

14.55 – Risposta di Fini a Berlusconi – “Cerchiamo di discutere come far funzionare il partito. Berlusconi farà quel che vuole. Berlusconi prenda atto che qualcosa è cambiato nel Pdl. Mi rimetto alle decisioni di Berlusconi, che è presidente del mio partito. Faccia quel che vuole, non mi interessa”. Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un passaggio del suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl all’Auditorium della Conciliazione a Roma poco prima che si accendessero gli animi tra i due.

14.27 – Bersani: “Nella direzione del Pdl spettacolo indecoroso”

“Dalla direzione del Pdl arriva uno spettacolo indecoroso ma Fini ha sollevato contraddizioni profonde del Pdl su temi e problemi reali”. Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, interviene sullo scontro avvenuto nella direzione del Pdl, tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini.

14.07  -Fini a Berlusconi: “Che fai? Mi cacci?”

A sentire Berlusconi che dice “se vuoi farre politica lascia la presidenza della Camera”, Fini urla: “Che fai? Mi cacci?”.

14.06  -Berlusconi a Fini: “Se vuoi fare politica lascia la Camera”

“Se vuoi fare dichiarazioni falle da uomo politico ma non da presidente della Camera”, dice Berlusconi puntando il dito su Fini.

14.05 – Berlusconi a Fini: “Valeva la pena fare da contrappunto?”

“Valeva la pena, da presidente della Camera, fare da contrappunto ogni giorno con dichiarazioni non in linea? – dice Berlusconi – se vuoi fare dichiarazioni falle da uomo politico ma non da presidente della Camera”. Poi il premier dice a Fini: “Visto che per essere super partes non hai partecipato alla campagna elettorale nè sei venuto a piazza San Giovanni”.

14.04 – Berlusconi: “Non ho influenza sul Giornale, lo stiamo vendendo”

“Te l’ho detto cento volte che non parlo con Feltri” dice Berlusconi che conferma di aver dato mandato di vendere il Giornale. “Anche se Libero che è di un tuo amico personale è molto più critico con te”.

14.03 – Berlusconi: “Ok a commissione sul federalismo fiscale”

Quella di una commissione con i governatori del Nord e del Sud del Pdl per il controllo dei decreti attuativi del federalismo fiscale, lanciata da Fini, “é una proposta ottima, la passiamo subito ai coordinatori”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, dal palco della direzione del partito.

14.02 – Berlusconi: “Non accetto critiche sui 150 anni dall’Unità d’Italia”

“Abbiamo già fatto un piano di celebrazioni che partirà dallo scoglio di Quarto, con la partecipazione anche del presidente della Repubblica, abbiamo fatto accordi con la Rai e c’é un piano su cui abbiamo lavorato tanto. Se c’é un tema sul quale non accettiamo che ci siano critiche, è quello sui 150 anni dell’Unità d’Italia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, replicando punto per punto alle critiche di Gianfranco Fini nel suo intervento alla direzione del partito.

14:01 Berlusconi: “Lega fotocopia di An”

“La Lega è la fotocopia delle posizioni di An sull’immigrazione” dice Berlusconi. Fini gestiscola ironico.

13:59 Berlusconi: “D’accordo sulla commissione sul federalismo”

“Non accettiamo critiche sulle celebrazioni dei 150 anni della Repubblica” continua Berlusconi che accetta la proposta finiana di creare una commissione sul federalismo

13.58 Berlusconi a Fini: “Non cambiamo carte in tavola”

“Sono contento che hai cambiato idea – ha detto Berlusconi a Fini – Ma ricordati che martedì mi hai detto che ti eri pentito di aver fondato il Pdl” e che nel Pdl Sicilia “ci sono molti tuoi uomini”. “Non cambiamo le carte in tavola”, ha aggiunto.

13.56 Berlusconi: “Pdl esposto a pubblico ludibrio dagli amici di Fini”

Il premier ha tirato nuovamente in ballo lo scontro televisivo che ha visto come protagonisti Italo Bocchino e Adolfo Urso dicendo che determinati scontri hanno esposto il partito “al pubblico ludibrio”.

13.55  -Berlusconi a Fini: “Le questioni da te sollevato non sono di grande importanza”

“Sono felice che ci sia stato questo tuo atteggiamento, ma non mi sembra però che le questioni da te evocate abbiano una grande importanza rispetto a tutto quello che abbiamo fatto come Governo e che ci accingiamo a fare”. Così Silvio Berlusconi, nel corso della direzione nazionale del Pdl, si è rivolto a Gianfranco Fini commentando l’intervento del presidente della Camera. “Valeva la pena fare da contrappunto quasi giornaliero con dichiarazioni che non convengono ad una carica istituzionale che dovrebbe essere super partes?”, ha aggiunto il premier che ha sottolineato come proprio la sua imparzialità abbia spinto Fini a non fare campagna elettorale e a non essere alla manifestazione di piazza San Giovanni.

13.54 Berlusconi prende la parola per rispondere a Fini

Il premier prende la parola dopo Fini dicendo che è disponibile a venire incontro alle richieste avanzate dal presidente della Camera ma che non ha mai “ricevuto tali richieste da nessuno” degli esponenti del Pdl. Fini in prima fila scatta in piedi e lo contesta. Dopo l’intervento di Fini tra i due c’era stata una rapida stretta di mano.

13.58  – Fini a Berlusconi: “E’ inutile che mostri insofferenza”

“Berlusconi è inutile che mostri insofferenza”. Gianfranco Fini si è rivolto con queste parole al premier nel corso del suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl. Fini stava parlando del rischio che sulla giustizia la maggioranza dia un “messaggio” sbagliato.

13:45 Fini a Berlusconi: “Ricordi la litigata sul processo breve?”

“Legalità significa andar fieri degli arresti ma anche non dare l’idea che la riforma della giustizia non serve a creare sacche di privilegio” dice Fini. La platea fischia, Berlusconi è sempre più insofferente. £Ricordi la nostra litigata sul processo breve? continua Fini.

13.44  -Fini: “Convocare stati generali del Pdl sulla crisi”

A causa della crisi “perché il Pdl non convoca degli Stati generali dell’economia per definire ciò che è possibile fare e ciò che non è possibile fare da qui al termine della legislatura” per “rimodulare il programma” di governo. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso del suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl a Roma. “Il programma elettorale lo abbiamo scritto in un’altra epoca, con impegni che non credo che possano essere rispettati in tutto” a causa della crisi, aggiunge Fini. “E’ evidente che fra tre anni il giudizio sul governo sarà sulla gestione della crisi economica, sulla situazione di imprese e famiglie italiane – sottolinea la Terza carica dello Stato – Se non avremo fatto qualcosa di reale e concreto, oltre ciò che è stato fatto, non credo che basterà il carisma e l’ottimismo di Berlusconi, ma ci vuole anche la realtà”.

13:43 Fini: “Nel 2013 ci chiederanno il conto”

“Nel 2013 la gente ci chiederà il conto” aggiunge Fini.

13:41 Economia, Fini: “Non basta l’ottimismo”

“Non basta l’ottimismo, ci vuole il senso della realtà – continua Fini – Perchè non convochiamo una sorta di stati generali dell’economia su quello che si può fare e non fare”.

13.38 – Nuovo battibecco tra Fini e Berlusconi

Nuovo battibecco fra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. Nel corso dell’intervento del presidente della Camera alla Direzione Nazionale del Pdl, Fini ha citato una “grande questione”, quella del “150/mo anniversario dell’unità d’Italia”. Un tema sul quale, a detta di Fini, il governo rischia di non fare abbastanza. Pronta la replica di Berlusconi che prendendo il microfono ha detto: “Ma ci stiamo lavorando tutti i giorni su questo…!”. Secca la risposta di Fini: “Non voglio polemizzare per il gusto di polemizzare”. Altrettanto pronta la replica del Cavaliere: “Ah, no?”.

13:37 Fini: “Il tema dell’identità nazionale non può essere eluso”

“Siamo alla vigilia dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità? Dove sono le proposte del Pdl? dice Fini. Berlusconi replica: “Ci stiamo lavorando”. La platea rumoreggia sempre di più contro il presidente della Camera. Gianfranco Fini chiede che il Pdl abbia un ruolo attivo nelle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, perché “il tema della identità nazionale non può essere eluso”. “Fischiate pure se volete – afferma Fini – ma non si può tacere di fronte al fatto che la ‘Padania’, non FareFuturo o il Secolo, scriva ‘Unita’ d’Italia, che cosa ci sarà mai da riformare? L’unità è un relitto storico da riattualizzare attraverso il federalismo”.

13.35 – Fini: “Commissione sul federalismo fiscale”

“Facciamo una commissione nel Pdl con i governatori del nord e del sud” sul federalismo fiscale. E’ la proposta del presidente della Camera Gianfranco Fini alla direzione del suo partito. “Il federalismo fiscale – ha sottolineato – o è una grande opportunità per responsabilizzare la classe dirigente, ma senza alcune cautele, antidoti, in tempi di vacche magre rischia di mettere a repentaglio la coesione sociale”.

13.34 – Fini: “Voglio luoghi in cui si discute”

Voglio luoghi dove si discute, dove poter dire la mia. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla Direzione nazionale del Pdl a Roma.

13.34 – Fini: “Pdl Sicilia guidato da uomo di Berlusconi, non mio…”

“Verdini è stato bravissimo con Bondi e La Russa ma perché in Sicilia convivono due partiti, il Pdl e il Pdl Sicilia? E il Pdl Sicilia è guidato da un uomo di Berlusconi, Micciché, e non da un eretico vicino a Fini”. Lo ha affermato Gianfranco Fini nel corso del suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl, sollevando la questione delle “modalità di organizzazione” del partito. “Allora non pongo un problema reale quando dico di discutere delle modalità di organizzazione – aggiunge Fini – Prima di buttarle quelle idee spero che vengano esaminate”.

13:33 Fini: “Ascoltare i governatori del centrosud”

“Per il Pdl o decreti attuativi del federalismo vanno fatti ad ogno costo? Questo lo vuole la Lega. Io dico invece di fare una commissione nel Pdl dove ci siano governatori del nord e del centrosud? – dice Fini – Eppoi chiedo: ma i costi li abbiamo previsti?”

13:31 Berlusconi insofferente e fa cenno di stringere

Berlusconi sempre più insofferente. Al punto di fare il chiaro cenno con la mano come a dire ‘stringi, stringi’.

13.25 – Fini: “Il Pdl sta perdendo la sua identità originaria”

“Il Pdl su alcune questioni sta perdendo quella che era la sua identità primaria e ragione di essere. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso del suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl. “Quando è nato, facendo ognuno un sacrificio e rinunciando a qualcosa – spiega – era certamente un grande partito nazionale ispirato ai valori del Partito Popolare Europeo, garante della questione sociale dell’interno Paese, capace di dare risposte, difensore dello Stato, garante dei diritti”.

13:24 Fini: “Al nord siamo diventati la fotocopia della Lega”

“Al nord siamo diventati la fotocopia della Lega” scandisce Fini.

13:24 Fini: “Sull’immigrazione posizioni per compiacere la Lega”

“Sull’immigrazione dico le cose che dicono i partiti popolari europei. Dire altre cose significa compiacere la Lega” continua Fini. Berlusconi appare sempre più infastidito.

13:23 Fini: “Al nord il Pdl non è andato bene”

“Le elezioni le abbiamo vinte ma perché il Pdl al nord non è andato bene?” dice Fini. “Il Pdl al sud è andato bene, nel nord ha perso consensi, un po’ per colpa dell’astensionismo, un fenomeno su cui si deve riflettere, ma soprattutto perché c’é stato uno squilibrio tra noi e il nostro alleato, la Lega”. “Berlusconi – ha aggiunto – dice che è il nostro alleato, ed é giusto, non mi scandalizzo, le elezioni si vincono con le alleanze, ma vogliamo almeno chiederci perché è successo?”. “Se vogliamo preoccuparci del benessere, dell’organizzazione del nostro partito, vogliamo capire perché al nord non è andata?”.

13.22 – Battibecco Fini-Berlusconi sui pm e le liste

Battibecco fra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi sulle accuse del Cavaliere ai magistrati nel caso delle liste elettorali del Pdl nel Lazio. “Sgombriamo il campo dal tema delle elezioni”, afferma il presidente della Camera rivolgendosi al premier, seduto sul palco insieme ai coordinatori. “So benissimo che sono andate bene – aggiunge Fini – e che la coalizione ha vinto le elezioni: in alcuni casi le ha vinte personalmente Berlusconi, come ad esempio nel Lazio, dove però… devo dirtelo: ma credi veramente che la lista non sia stata presentata per un complotto dei magistrati?”. Berlusconi prende il microfono e replica: “Un comportamento, più che un complotto…”.

13:22 Fini: “Nessun complotto per la lista Pdl a Roma”

“Berlusconi credi sul serio che la lista del Pdl a Roma non sia stata presenta per un complotto?” dice Fini. Replica del premier: “Un complottamento”

13:21 Fini: “Serve più chiarezza”

“Se ci fosse stata più chiarezza certi problemi non sarebbero sorti” dice Fini riferendosi alle frasi di Berlusconi sulle riforme “condivise”

13.20 – Fini: “Oggi viene meno la fase costitutiva del Pdl”

“Oggi viene meno la fase costitutiva del Pdl”. Lo dice Gianfranco Fini nel suo intervento alla direzione nazionale del Pdl. “Oggi non ha più senso parlare di quote 70 e 30. Oggi c’é una larga fetta del partito che condivide l’azione del presidente del consiglio che è anche capo del partito e c’é una piccola componente politico culturale che non condivide in toto”.

13.19 – Fini: “Non saboterò il governo”

Chi ha opinioni diverse “non ha diritto di sabotare l’azione del governo, di remare sempre contro, perché ha quel dovere di lealtà nei confronti del patto con gli elettori; ha però il diritto di confrontarsi su come attuare bene e per davvero il programma di governo”. E’ un passaggio dell’intervento di Gianfranco Fini alla Direzione Nazionale del Pdl.

13.18 – Fini: “No a corrente ma organizzare area interna”

“Non metto in discussione la leadership, chiedo se è lecito che ci siano opinioni diverse e organizzare dentro il partito un’area politico-culturale che si ritrova in esse”. Lo ha detto Gianfranco Fini alla direzione del Pdl. “Non mi sento in difficoltà – ha aggiunto – per chi mi ricorda che ho detto che le correnti sono una metastasi”. Fini sottolinea “quanti in questi giorni mi hanno detto Gianfranco vai avanti” e sottolinea: “qui non si tratta di fare una corrente finalizzata a quote di potere ma di dibattito”.

13.13  -Fini: “Non sono in cerca di potere”

“Non siamo in cerca di potere, anzi chi è con me ha messo in conto di perdere una fetta” dice Fini. “Non credo che riconoscere la libertà di opinione – aggiunge – possa rappresentare il venire meno un dovere di lealtà. Il Pdl è certamente un partito democratico, che discute e vota, ma un partito democratico nel bipolarismo europeo, che è uno dei meriti di Berlusconi, significa accettare che all’interno ci sia una pluralità di voci e posizioni, ci possa essere qualche indicazione anche molto diversa da quelle che vanno per la maggiore e non significa mettere in discussione una leadership”.

13:11 –  Fini: “Attenti al centralismo carismatico”

“Attenti al centralismo carismatico” scandisce Fini

13:07 – Fini: “Avere idee diverse non mi pare essere sleale”

“Non credo che la libertà di opinione possa rappresentare il venir meno alla lealtà – continua Fini – all’interno del Pdl cui sono indicazioni diverse da quelle che vanno per la maggiore”

13:05 – Botta e risposta tra Fini e Berlusconi

“Berlusconi, te lo dico in faccia, il tradimento non è nell’animo di chi critica in privato” dice Fini. Berlusconi sbotta: “Non mi attribuire cose che non ho mai detto”

13:03 – Fini: “Contro di me bastonature mediatiche”

“Sono stato oggetto di trattamenti giornalistici molto pesanti da parte di giornalisti pagati da stretti familiari del premier” dice Fini. La platea rumoreggia. Fini replica: “Avere opinioni diverse rispetto a quelle del presidente del consiglio, la cui leadership non è stata messa in discussione almeno da chi vi parla, credo sia legittimo”. “Non credo che sia motivo di polemica, sappiamo di chi sono i giornali, sappiamo che sono gli editori che pagano i direttori…”, ha aggiunto.

13:00 – Fini: “Nessuna gelosia, dico quello che penso”

“E’ possibile derubricare opinioni diverse come mere opinioni di carattere personale – dice Fini retoricamente – non sono le mie bizze, non sono geloso di Berlusconi. Dico quello che penso e lo faccio da mesi”

12:59 – Fini: “Puerile nascondere la polvere sotto il tappeto”

“Anche in questa riunione si è tentato di nascondere la polvere sotto il tappeto” dice Fini

12:36 – Fini: “Riunione indispensabile”

Prende la parola Fini: “Riunione indispensabile per fare chiarezza e che deve essere utilizzata per spiegare quello che accade”

12.36 – Fini inizia a parlare

Il presidente della Camera ha iniziato il suo discorso alla Direzione nazionale. “Se uno dei cofondatori… – inizia Fini – A proposito, ho scoperto oggi che eravamo tanti…. Se uno cofondatori ha delle opinioni diverse ciò non vuol dire negare che il governo ha fatto fin qui…”. Un riferimento polemico al fatto che il Cavaliere, nell’illustrare la scaletta della giornata, aveva annunciato l’intervento di Fini come quello di uno dei cofondatori del partito, citandolo insieme a Gianfranco Rotondi e Carlo Giovanardi.

12.47 – Polverini: “Ci sono condizioni per l’unità”

“Stamattina si svolge una direzione delicata. Mi pare che le condizioni per mantenere l’unità ci siano”. E’ quanto ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, interpellata sulla crisi interna al Pdl, a margine della Conferenza delle Regioni. “Mi auguro che si vada nella direzione di mantenere unitario il partito – ha spiegato Polverini – ovviamente con un dibattito interno che arricchisce una forza importante come il Pdl. Questo partito è stato più volte premiato dagli elettori, che chiedono che rimanga unito”.

12.45 – Zaia: “Non guardo in casa altrui, ma no al blocco delle riforme”

“Mi auguro che quello che sta accadendo dentro il Pdl non blocchi le riforme”. Così il neo governatore del Veneto, Luca Zaia, si è espresso, a margine della Conferenza delle Regioni, in merito alla riunione della direzione nazionale del Pdl in corso oggi per fare chiarezza sui rapporti tra Fini e Berlusconi. “Sono fatti di casa altrui, non amo discutere delle vicende di casa d’altri – ha aggiunto Zaia – e che guardo con massimo rispetto. Spero solo che non stia inaugurando una stagione contro le riforme”. “Ci tranquillizza comunque – ha concluso il governatore – quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio che con molta intelligenza e senso di responsabilità verso i cittadini, ha detto che si andrà avanti. I cittadini sono interessati a vedere rispettati gli impegni”.

12.40 – Tremonti: “Si inizia con le correnti, si arriva alla frantumazione”

“Guardate bene ai pericoli delle correnti organizzate in seno a un partito. Si comincia con le divisioni ideologiche. Si passa alle divisioni personali, Si finisce con la frantumazione del partito”. Giulio Tremonti cita il fondatore del Partito Popolare don Sturzo nel suo intevento alla Direzione Nazionale del Pdl e mette in guardia sui pericoli di correnti autonome nel partito. “E’ una profezia che si è già avverata e che non vogliamo si avveri ancora – aggiunge – Sono sicuro che su questo siamo tutti d’acccordo perché siamo un popolo e non siamo un partito, perché abbiamo un dovere verso il nostro Paese e perché abbiamo un leader capace di onorarlo. Non è il tempo delle divisione ma è il tempo del fare le cose insieme”.

12.30  -Bersani: Schifani? Anche lui fa politica…

“Chi non fa politica scagli la prima pietra e quindi ricavi per sé la conseguenza che intende ricavare per gli altri”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta l’intervista del presidente del Senato Renato Schifani per il quale se il presidente della Camera Gianfranco Fini fa politica dovrebbe lasciare la carica istituzionale.

12.29 – Schifani: “Fini in passato ha abiurato alle correnti”

“Anche Gianfranco Fini in passato ha abiurato alla formazione delle correnti”, è la sottolineatura fatta dal presidente del Senato Renato Schifani in risposta ai cronisti che lo hanno interpellato, a margine della cerimonia di consegna dei diplomi all’Università Lumsa, chiedendogli una sua valutazione sulla eventuale nascita di una corrente di minoranza che facesse capo al presidente della Camera. Schifani ha detto di augurarsi che in questi giorni si possa trovare “un momento di sintesi all’interno della coalizione di governo anche perché – ha osservato il presidente del Senato – ci sono tre anni davanti durante i quali si devono realizzare riforme condivise di modernizzazione del Paese”. “Ce lo chiedono gli elettori – ha proseguito – e credo che occorra agire, fare bene e in fretta”. Ancora in tema di correnti, a una successiva domanda dei cronisti, Schifani ha osservato che se la Direzione del Pdl attualmente in corso dovesse essere chiamata a votare su documenti contrapposti “é nella logica delle cose che vi sarà la costituzione di aree diverse: sono fatti oggettivi”. Nel caso ciò dovesse accadere, è stata la replica di Schifani a una ulteriore domanda dei cronisti, starà alla maggioranza “di decidere come muoversi”. “Mi auguro – ha concluso Schifani – che l’eventuale formazione di aree diverse non rallenti però l’azione del governo per l’attuazione del programma votato dagli elettori”.

12,28 – Ventidue finiani iscritti a parlare

Gli organizzatori della direzione pensavano ad un paio di interventi. Invece di finiani a parlare se ne sono iscritti ventidue, accettando anche che fossero rimodulati i tempi a disposizione: non più tre minuti ma anche poco più di uno. Intanto, mentre Gianfranco Fini siede in prima fila tra Rita Marino e il portavoce Fabrizio Alfano, la ‘truppa’ dei suoi fedelissimi è plasticamente raggruppata in una porzione della platea.

12:27 Tremonti: “E’ tempo dello stare insieme”

“C’è un tempo per ogni cosa. Questo non è il tempo negativo delle divisioni. Questo è il tempo positivo del fare insieme” afferma Giulio Tremonti. Poi cita Don Sturzo: “Guardate bene ai pericoli delle correnti organizzate in seno a un partito. Si comincia con le divisioni ideologiche. Si passa alle divisioni personali. Si finisce con la frantumazione del partito”.

12.26 – Tremonti: “Di solito si discute sulle sconfitte, non sulle vittorie”

“Non siamo a ridosso di una sconfitta. All’opposto siamo a ridosso di una vittoria politica. Normalmente si discute sulla sconfitte, non sulle vittorie”. E’ un passaggio di Giulio Tremonti, nel suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl. Il rischio, ha aggiunto il ministro dell’Economia, è di “sospingere questa discussione, pure molto importante, verso il dominio astratto della metafisica”.

12:26 Bersani: “Centrodestra diviso, non si faranno riforme”

Se non vanno al merito delle questioni e non hanno il coraggio di registrare le differenze profonde tra loro, il mio pronostico è che non si farà alcuna riforma perchè continuare a tacitare e a tacitarsi è arrivare a stare fermi”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.

12:24 Tremonti: “Rischio Grecia scongiurato grazie a Berlusconi”

“Se non abbiamo fatto la fine della Grecia è stato soprattutto merito di Silvio Berlusconi che alla forza delle idee ha saputo aggiungere la sua visione di sintesi e la forza di base del consenso popolare e parlamentare”. Lo ha affermato Giulio Tremonti

12.21 – Schifani: “Innegabile tensione dalla nascita delle correnti”

“E’ un fatto innegabile”: così il presidente del Senato Renato Schifani ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se l’eventuale nascita di una corrente possa portare tensioni all’interno del Pdl. “Si instaurerebbe una situazione, non dico di conflittualità – ha aggiunto Schifani – ma di confronto che potrebbe anche inevitabilmente portare a differenziazioni. Mi auguro che questo non avvenga. Non è nella storia del mio partito di provenienza”.

12:19 Bersani: “Berlusconi ha la faccia tosta”

Berlusconi ha una “faccia tosta sesquipedale – dice il segretario del Pd Pierluigi Bersani – ha detto che se avesse seguito i nostri consigli sulla politica economica avremmo fatto la fine della Grecia.Ci vuole una faccia tosta sesquipedale! per due volte, a causa loro, avevamo preso il ‘traghetto per la grecia’, per due volte hanno distrutto i conti pubblici e noi abbiamo dovuto risanarli”.

12:15 Tremonti: “Siamo ancora dentro la crisi”

“Siamo dentro la più grossa crisi economica dagli anni 30” dice il ministro Giulio Tremonti.

12.14 – Frattini: “Rottura sarebbe un danno per il partito”

“Il punto di forza e il valore aggiunto che viene riconosciuto all’estero al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, anche dagli analisti stranieri più critici, è una leadership” che garantisce “stabilità” al governo, conferendo al Paese una “affidabilità” che contrasta con la “crisi di leadership che c’é in Europa”. E’ un passaggio dell’intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini nel corso della Direzione Nazionale del Pdl. Ecco perché, ha aggiunto Frattini, una rottura nella maggioranza sarebbe un “grave danno di immagine e alla credibilità internazionale” dell’Italia.

12.13 – La Russa: “Le storie di An e Fi sono compatibili, nessuno le divida”

“Nella polemica cerchiamo di non essere reciprocamente ingenerosi. Oggi ho l’orgoglio di un partito che ha per intero la storia di Forza Italia ma anche l’orgoglio di Alleanza Nazionale. Sono storie compatibili che si sono incontrate e non vorrei mai che qualcuno pensasse di dividerle”. Lo afferma Ignazio La Russa, coordinatore nazionale del Pdl, al termine del suo intervento alla Direzione nazionale del partito all’Auditorium della Conciliazione a Roma. “Momenti di conflitto e contrasto ci sono stati, anche quelli intimi e interni – aggiunge La Russa – Io in questi giorni mi sono quasi astenuto da fare cose sentendomi come una nave senza timone e che cerca di andare piano per non finire sugli scogli”. “La storia di Alleanza Nazionale è quella di uomini che si incontravano, si scontravano anche ma che hanno sempre trovato equilibrio a volta anche con le sediate. Sono storie compatibili che si sono incontrate e non vorrei mai che qualcuno pensasse di dividerle”.

12.10 Ulteriori adesioni al documento dei 75 ex An

“Il documento già sottoscritto da oltre 75 parlamentari del Pdl di area ex An, è stato diffuso e condiviso anche da numerosi amministratori regionali e locali. Su un totale di 116 di area ex An, hanno firmato il documento già in 90 e altre adesioni si attendono nelle prossime ore”. E’ quanto rendono noto i promotori e primi firmatari del documento, tra i quali il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

12:09 Schifani: “Meno contrasti con Fini al governo”

Se Gianfranco Fini intende tornare a fare politica, lasci la presidenza della Camera e entri al governo. Il presidente del Senato Renato Schifani non ha dubbi: in questo modo si “appianerebbero le incomprensioni” che si sono manifestate tra i due cofondatori del Pdl.

12:06 La Russa a Berlusconi: “Distinguiamoci dal Carroccio”

“La Lega ‘ci marcia’ e approfitta di ogni questione, come l’immigrazione, per parlare alla pancia della gente, e noi, presidente -ha detto La Russa rivolto a Berlusconi- non dobbiamo solo sottolineare ciò che ci unisce ma anche ciò che ci distingue”.

12:03 Berlusconi: “Mai subalterni alla Lega”

“In 89 consigli dei ministri i verbali non hanno mai registrato un’occasione in cui il Pdl si è dovuto fare indietro rispetto alla Lega” dice Berlusconi – I nostri elettori – aggiunge il Cavaliere – sono tre volte superiori a quelli della Lega. La Lega ha due ministeri rispetto ai venti, hanno un decimo rispetto a quello che ha il Pdl”.

11.58 – Parlamentari Pdl: “Più che una direzione è un’umiliazione pubblica di Fini”

Secondo quanto scrive Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, alcuni deputati del Pdl si sono incontrati al bancone del bar e parlando del vertice di oggi il loro giudizio è stato: «Più che una direzione è un’umiliazione pubblica di Fini».

11.55 – Gasparri: “Da Schifani contributo utile al dibattito”

“L’intervista di Schifani è un contributo utile al dibattito. Del resto, in questa fase anche chi ricopre cariche istituzionali ha il diritto-dovere di partecipare al confronto politico. La cosa è naturale per tutti. Ed è una facoltà che il presidente del Senato esercita di rado”. Lo sottolinea il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. “Mantenere l’unità del partito e la libertà di confronto -sostiene Gasparri – sono obiettivi di tutti. Rispettando, come dice anche il presidente Schifani, le scelte compiute a maggioranza nel partito”.

11.53 – Schifani: “Politica autoreferenziale perde la sua ‘mission'”

“Una politica autoreferenziale ed astratta non sarebbe al servizio del bene comune, ma lo renderebbe un mezzo per fini estranei alla propria missione originaria”, è il monito lanciato dal presidente del Senato, Renato Schifani, intervenuto alla cerimonia di consegna dei diplomi ai corsisti dell’Università Lumsa. Schifani ha richiamato l’importanza dei valori della lealtà, della correttezza e dell’amicizia “fondanti per voi – ha detto rivolto agli studenti e ai docenti – ma lo sono anche per la politica”. “Lealtà – ha spiegato Schifani – significa riconoscere come fattore di legittimazione del proprio ruolo il patto che lega eletto ed elettore come vincolo della rappresentanza. Se il patto con gli elettori – ha aggiunto ancora, con evidente riferimento alle vicende del Pdl – è reso marginale e pertanto se si dimentica quale è stata la ‘promessa’ elettorale – costruita attorno a programmi, idee, alleanze – si rischia di appannare la fiducia che è stata riposta in chi è stato eletto”.

11.47 Schifani: “Maggioranza litigiosa, a rischio governo”

“Quando una maggioranza appare litigiosa al suo interno perde credibilità e mette a repentaglio la sua azione di governo e di attuazione del programma. Rischia di venire meno al patto d’onore con i cittadini che l’hanno votata”: lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo alla cerimonia di consegna dei diplomi all’Università Lumsa.

11.45 – Schifani: “Prefigurare gli scenari confonde gli elettori”

“Sarebbe sbagliato utilizzare differenze di opinioni, anche se politicamente comprensibili, per mettere a rischio la compattezza di una coalizione, confondendo così gli elettori e prefigurando eventuali nuovi scenari”: lo ha detto il presidente del Senato,Renato Schifani, intervenendo alla cerimonia di consegna dei diplomi dei corsisti dell’Università Lumsa.

11.45 – La Russa a Fini: “Ho fatto solo da cinghia di trasmissione”

Cerca di guardare negli occhi Gianfranco Fini il coordinatore del Pdl ed ex colonnello di An Ignazio La Russa, quando dice “ho fatto la cinghia di trasmissione” e “ho cercato di avere un ruolo di cucitura” sempre in modo “leale, sincero, trasparente”. “Sono stato in questi due anni coordinatore del Pdl per volontà del congresso ma anche su indicazione di Gianfranco Fini – dice ancora La Russa – Ho cercato di svolgere un ruolo di cucitura, unione, assemblaggio, costruzione. Vi prego di credere che sono stato assolutamente sincero, leale e trasparente con tutti”. “So che le ultime giornate possono far apparire come un assoluto fallimento questo mio sforzo – osserva il ministro -. Ma non c’é la controprova di cosa sarebbe accaduto se questo sforzo non ci fosse stato”. “Ma quello che è certo, lo dico al Presidente Fini e lo dico a voi, – assicura – è che non c’é stata mai occasione in cui io abbia riportato posizioni che provenivano dalla ex An diverse da quelle che mi prospettava Gianfranco Fini. Non ho mai indicato nomi e soluzioni, per il vertice del partito senza essere cinghia di trasmissione, di trasmettitore non meccanico di valutazioni che appartenevano ad uno dei due co-fondatori del Pdl e della più vasta comunità che i giornali semplicisticamente definiscono ex An”.

11.44 – La Russa: “Non siamo un governo condizionato dalla Lega”

Dopo Denis Verdini e Sandro Bondi prende la parola il terzo coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa che subito affronta uno dei nodi contestati da Fini: il rapporto con la Lega. Il ministro è fermo del dire: “Non siamo un governo condizionato dalla Lega”.

11.40 – Bondi: “Intellettuali finiani provocano e demoliscono”

Il ministro dei beni culturali e il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, va all’attacco degli intellettuali di area finiana che “mai smentiti” da tempo hanno iniziato a logorare il partito con i distinguo: “purtroppo – attacca Bondi – da mesi assistiamo ai distinguo inutilmente provocatori di certi intellettuali della nostra area, mai smentiti, che hanno sempre rappresentato all’interno del partito un confronto tra due mondi diversi”. Bondi cita Alessandro Campi che ha messo in campo “un’azione demolitrice della leadership” del Pdl. “Non dobbiamo lavorare – ha detto Bondi – ad un’altra Italia ma a una storia comune”. Bondi ha citato anche direttamente Filippo Rossi che “non si è fatto scrupolo di parlare di uno scontro tra chi considera il potere cosa privata e chi lo vede al servizio dei cittadini, parole non solo infondate ma offensive, parole che non sono state smentite né quantomeno corrette”. “Io non condivido – ha concluso Bondi – questo modo rozzo e sbrigativo di valutare la nostra storia, non condivido il modo di giudicare e se prevalessero queste idee questo non sarebbe più il mio partito, che è cosa magari poco importante, ma cosa più importante non sarebbe il partito del nostro popolo”.

11.36 – Bondi: “No a cupio dissolvi, nostro popolo sconcertato”

“Siamo forti perché siamo uniti e siamo uniti perché sulle scelte fondamentali non abbiamo mai registrato un dissenso che fosse incolmabile, questa è la nostra forza”. Lo ha detto il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, parlando dal palco della direzione del suo partito. Ma in questo momento “i nostri elettori sono increduli, sconcertati, delusi rispetto a ciò che sta accadendo, perché si parla di divergenze, divisioni addirittura di scissioni dopo una vittoria così netta” quando invece “tutto dovrebbe indurci ad affrontare con fiducia, anche con calma, il percorso che ci sta davanti”. Questo, secondo Bondi, accade almeno per tre motivi: una “cupio dissolvi” che c’é “tra alcuni di noi” ma che è dettata più “dalle alchimie” politiche che dalla “politica del fare”. Inoltre, esiste un’altra “sindrome”, per cui “non si comprende la realtà” ma per reazione non si cerca di cambiare ma “si cerca di cambiare la realtà”, ma questo è un meccanismo che non paga, che “ha portato la sinistra allo sbando”. Infine, conclude Bondi, va bene il confronto “é importante”, ma non portando avanti la “logica dei distinguo”, come hanno fatto “certi intellettuali” di area finiana “mai smentiti”, come Alessandro Campi o Filippo Rossi. Tra l’altro, ha attaccato Bondi applauditissimo e che ha ricevuto anche una standing ovation alla fine, sulla questione degli ‘yes man’: “non ci sono fra di noi – ha rivendicato il ministro – uomini e spiriti liberi e servi”.

11:30 Bondi: “Non si sta in un partito criticando il fondatore”

“‘Si puo’ stare in un partito e sostenere che il suo fondatore rappresenterebbe un modello da ripudiare? Non condivido questo modo rozzo e sbrigativo di giudicare la nostra storia e il ruolo di Berlusconi, e soprattutto non condivido questo modo di giudicare i risultati che insieme abbiamo ottenuto” dice Bondi

11:26 Bondi: “Non ci sono servi”

“Non ci sono uomini liberi da una parte e servi dall’altra. Non esiste questa dicotomia”. E’ una vera e propria salva di applausi e ‘bravo’ dalla platea che accoglie questa frase di Sandro Bondi durante la direzione Pdl.

11.28 Verdini: “No al doppio turno”

Verdini boccia senza appello il doppio turno alle elezioni di qualsiasi livello: “I secondi turni sono devastanti per il centrodestra”

11:22 Nuove adesioni a documento ex An

“Il documento già sottoscritto da oltre 75 parlamentari del Pdl di area ex An, è stato diffuso e condiviso anche da numerosi amministratori regionali e locali. Su un totale di 116 di area ex An, hanno firmato il documento già in 90 e altre adesioni si attendono nelle prossime ore” dicono i primi firmatari del documento

11.20 Verdini: “La sede del partito è spesso vuota, c’è spazio”

“Il palazzo di via dell’Umiltà è grande ma spesso vuoto. Per chi vuole c’é spazio e posto”. Lo afferma Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, nel corso del suo intervento alla Direzione nazionale del partito all’Auditorium della Conciliazione. “C’é la necessità di affrontare molti problemi – spiega – Nessuno può sentirsi in grado di risolvere da solo i problemi di un partito che rappresenta” la maggioranza del Paese.

11.06 Verdini: “Sì alle mozioni, no agli ordini del giorno”

Verdini prende la parola dopo Berlusconi e rivolge un invito alla direzione Pdl è di “evitare di presentarne 400. Evitare gli ordini del giorno”. Un dettaglio non da poco, visto che proprio dal confronto e dal voto sugli ordini del giorno si misureranno le reali forzi in campo.

11.06 Fini applaude solo una volta, quando il premier parla delle riforme condivise

Gianfranco Fini ha ascoltato con un atteggiamento impassibile l’intervento di Silvio Berlusconi per l’apertura dei lavori della Direzione Nazionale del Pdl. Il presidente della Camera ha applaudito però un passaggio dell’intervento del Cavaliere: quello della necessità che le riforme istituzionali siano “condivise” con l’opposizione. Berlusconi ha citato solo una volta Fini, quando ha detto che prenderà la parola come “cofondatore” del Pdl, insieme ai segretari dei popolari liberali Carlo Giovanardi e della Dca Gianfranco Rotondi. Un passaggio al quale Fini ha replicato con un sorriso a mezza bocca. Al suo arrivo in sala Berlusconi ha stretto la mano a Gianfranco Fini e a tutti gli altri esponenti del Pdl seduti in prima fila.

11.05 Berlusconi: “Riforme solo se condivise”

“Mi sono impegnato con l’opposizione – dice Berlusconi – di mandare avanti le riforme soltanto se sapremo trovare un accordo perché le istituzioni riguardano tutti i cittadini e quindi è giusto che le riforme siano fatte con una grande maggioranza di cittadini”.

11.05 Berlusconi: “Non ho mai imposto la mia volontà nel partito”

Per quanto riguarda gli organigrammi così come per i candidati alle Regionali “il presidente del partito non ha mai imposto la sua volontà”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella sua apertura dei lavori della direzione del Pdl. “Non c’é un solo uomo – ha detto – in nessun posto che il presidente abbia imposto”. E le decisioni sono state prese dai coordinatori. “Quando mi chiedono qualcosa – ha detto ancora Berlusconi sorridendo – la mia risposta è sempre la stessa: sono ai vostri ordini”.

11.04 – Berlusconi: “Ho l’animo sereno di chi ha fatto il proprio dovere”

“Credo che questo incontro possa essere molto positivo. Siederò accanto ai coordinatori, per loro esplicita richiesta, affrontiamo la direzione con l’animo sereno di chi sa fino ad oggi di aver adempiuto al suo dovere”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando alla direzione del partito.

11.03 – Berlusconi: Abbiamo tre anni davanti per completare il programma

“Credo che questa vittoria elettorale sia il riconoscimento di come abbiamo governato, delle riforme che abbiamo messo in campo e del fatto che abbiamo garantito la pace sociale”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando alla direzione del Pdl. “Siamo nella situazione – ha aggiunto – di poter guardare con fiducia e ottimismo ai prossimi tre anni di lavoro. In genere, mai nessun governo ha potuto contare su un’intera legislatura, in media duravano 11 mesi, noi abbiamo il merito e la fortuna di avere tre anni di lavoro davanti per completare la realizzazione del nostro programma”.

11.02 – Berlusconi: Ho un consenso bulgaro

“Il presidente del Consiglio ha il 63,33%: un consenso bulgaro”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi aggiungendo che secondo sondaggi da lui commissionati, “il governo ha il 48%, risultato straordinario in un momento di crisi, ed il Pdl il 38,8 per cento”. “Se si andasse a votare domani il Pdl andrebbe oltre il 38%”, ha concluso.

10.59 – Berlusconi: moltiplichiamo i luoghi di incontro

“Moltiplichiamo i luoghi di confronto” all’interno del Pdl. E’ l’invito del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla direzione del Pdl. “Io ho detto – ha sottolineato – che l’ufficio di presidenza si riunisca ogni ultimo giovedì del mese; la direzione, magari, potrebbe farlo ogni due mesi” ma, ha aggiunto, è questo che deve fare “un partito che vuole incardinarsi nella storia del Paese”.

10.56  –  – Berlusconi: decisioni sempre prese in rapporto dialettico tra le parti

“Tutte le decisioni del Pdl sono state assunte in rapporto dialettico tra le parti all’interno del partito”. Le decisioni sono “prese a maggioranza”. Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla Direzione nazionale del Pdl.

10.52  – Berlusconi: non si può dire che il Pdl non sia democratico

“Non ritengo si possa dire che il nostro non sia e non sia stato un partito democratico”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi aprendo la direzione del Pdl. “Sono stati gli elettori a volere questo partito – ha aggiunto Berlusconi – E noi abbiamo realizzato un movimento che è democratico. La democrazia è fondamentale per il nostro partito. Fino ad ora questa democrazia ci ha consentito di lavorare bene insieme e di vincere tutte le elezioni nei due anni di vita del partito”.

10.51  – Berlusconi: congresso entro l’anno

Nel suo intervento alla direzione nazionale, Silvio Berlusconi propone che il congresso del Pdl si svolga entro l’anno. Il Pdl, dice Berlusconi, potrà “fare un congresso entro l’anno, per fare il punto su ciò che é stato e su ciò che dovrà essere”. “Credo che sia giusto che ci sia un congresso all’anno”. Lo dice Silvio Berlusconi nel suo intervento nel suo discorso alla direzione nazionale del Pdl.

10.46  – Berlusconi: “Senza di noi l’Italia sarebbe finita come la Grecia”

“Abbiamo saputo reagire ad una grave crisi economica, con una consapevolezza che ha garantito la pace sociale. Se avessimo fatto ciò che l’opposizione ci chiedeva, ora saremmo al posto della Grecia”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi aprendo la direzione del Pdl.

10.40 – Berlusconi: Cofondatori del Pdl sono Fini, Rotondi e Giovanardi

L’unica volta in cui Berlusconi nomina Fini è esponendo alla platea l’ordine dei lavori del vertice all’Auditorium di Roma. Dopo aver fatto la carrellata dei nomi di chi interverrà, il Cavaliere dice: “Poi prenderanno la parola i cofondatori del Pdl Gianfranco Fini, Gianfranco Rotondi e Carlo Giovanardi”. Il premier ha così ridotto l’importanza di Fini, e di An, a livello dei piccolissimi partiti di Rotondi e Giovanardi.

10.36  – Berlusconi si congratula per i risultati

Il Cavaliere ha aperto i lavori congratulandosi per il risultato elettorale («nonostante la campagna d’odio nei nostri confronti e nonostante gli attacchi delle magistrature politicizzate») e rivendicando i successi del governo tornando sui temi dell’emergenza rifiuti in Campania, degli interventi post terremoto in Abruzzo, della tenuta sul fronte economico nonostante la crisi. “Non è mai successo – dice – che chi era al governo avesse anche la maggioranza della Conferenza delle Regioni e le province. Questo è un fatto positivo che ci rende possibile guardare al futuro consapevoli di aver fatto bene in questi due anni”.

10.32 – Berlusconi apre la Direzione: “Siamo il partito della moderazione”

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha aperto la Direzione nazionale del Pdl. Inizialmente ha fatto accomodare i partecipanti, ha chiesto loro di sedersi e di avere un comportamento “civile” perchè, ha detto, “il Pdl è il partito della moderazione”. “Fatemi fare il ‘buttadentro’, dice, chiedendovi di sedervi e di prendere posto: “abbiamo lunga giornata, risparmiatevi, non disperdiamo le forze in manifestazioni di prima mattina”. Al suo ingresso nell’Auditorium della Concilliazione, infatti, Berlusconi è stato salutato con una standing ovation da parte della maggior parte dei delegati. Da qui, l’invito del Cavaliere a “risparmiarsi” senza “disperdere le forze in manifestazioni di prima mattina”. Il premier ha quindi messo ordine in sala: “Mi raccomando, abbiate un assetto ordinato perché dall’ordine fisico può derivare un ordine mentale”, ha detto. Poi, una piccola bacchettata ai giornalisti: “Conosciamo i nostri amici dell’informazioni che sono capaci di puntare le telecamere su tre poltrone vuote per dire che siamo pochi”, ha detto Berlusconi chiedendo ai presenti di prendere posto. “Vi prego – ha detto -, è veramente importante anche che per quanto riguarda la durata della Direzione mantenere l’ordine non fare capanelli se dovete parlare. Cercate di stare doverosamente attenti nei confronti di chi parla: noi siamo il partito della moderazione e chiederei a tutti di essere moderati”.

10.31 Alemanno: “No alle divisioni”

“Ci auguriamo che oggi sia il giorno della conciliazione e non della divisione: il Pdl è una cosa troppo importante per dividerla”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, arrivando alla direzione del Pdl, sottolineando che in questo il dibattito può essere utile.

10.30 – Folla di curiosi e fan

Una cinquantina di giornalisti ma anche tanti curiosi ed un gruppo di giovani fans che esultano al passaggio delle auto blu con gli ospiti della Direzione nazionale del Pdl fanno da cornice al ‘confronto’ tra Berlusconi e Fini all’Auditorium della Conciliazione a Roma. Telecamere e microfoni si muovono come api impazzite alla ricerca dei protagonisti della Direzione nazionale che fanno il loro ingresso nella struttura a due passi da Città del Vaticano, ma l’attesa è tutta per l’arrivo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

10.24 – Bocchino: “Non ci sarà nessun vietnam”

“Non ci sarà nessun Vietnam. E’ lapalissiano che si decide a maggioranza ma Berlusconi ci deve spiegare come una minoranza venga tutelata”. Lo afferma Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl e esponente della corrente finiana del partito, entrando all’Auditorium della Conciliazione per la Direzione nazionale del Popolo della libertà. “In un partito vero c’é necessità di discutere – spiega il deputato campano – questo è il senso di un partito democratico. Quanto alla direzione il nostro documento è l’intervento di Fini, e non sappiamo comunque se ci sarà qualche tipo di votazione”.

10.22 – Matteoli: “Fini deciderà da solo, spero il partito sia unito”

“Penso che Fini farà quello che riterrà opportuno, ha preso questa iniziativa e ce la spiegherà oggi. Il presidente del Senato, Schifani dice, mi pare, in sostanza, che se Fini fa politica deve lasciare la presidenza della Camera, ma dicendo così il mio amico nell’intervista entra in politica”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, entrando alla direzione del Pdl. “Fini – ha aggiunto – deciderà da solo, auspico che alla fine della giornata ci sia un partito unito per affrontare gli ultimi tre anni di legislatura”. “Ci sono partiti – ha proseguito – in cui le correnti sono servite per il dibattito, tutti ci siamo stati, nessuno mi può chiedere di criminalizzarle, ma le correnti vengono quando non si vince e il Pdl ha vinto dappertutto”. “Tutti – ha concluso – vogliono più e meglio, ma mi pare che nessuno possa dire che c’é stato un fallimento del Pdl”.

10.13 – Gasparri: “Valido il principio delle decisioni a maggioranza”

Probabilmente ci sarà un ordine del giorno conclusivo stilato dai coordinatori, ma quello che conta e che resti valido il principio che si decide a maggioranza” ad eccezione delle “decisioni sui temi che richiedono libertà di coscienza”. Lo afferma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, entrando all’Auditorium della Conciliazione per la Direzione nazionale del partito.

10.03 – Fini tra i primi ad arrivare

Puntualissimo, poco dopo le 9,30, Gianfranco Fini è giunto alla direzione nazionale del Pdl. Quando ancora la sala si sta riempiendo e ancora numerosissimi big del partito, compreso Silvio Berlusconi, non sono ancora arrivati, il presidente della Camera ha varcato l’entrata dell’Auditorium Conciliazione.

10.00 – Tutto pronto all’Auditorium della Conciliazione

Tutto pronto all’Auditorium di Roma per la Direzione nazionale del Pdl. L’attenzione è tutta puntata su quello che diranno Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Il primo ha già tuonato contro le correnti: “Sono una metastasi”, il secondo continua a chiedere maggiore collegialità e un partito non a traino della Lega.

9.58 – Ferrara: “Silvio eviti brutti gesti, ha tenuto Pannella”

Quello tra Berlusconi e Fini è “uno scontro di caratteri” e il premier dovrebbe “evitare di fare brutti gesti”, “padronali”, come “l’emarginazione di un’area”, altrimenti “diventa il reuccio populista”. E’ l’invito che lancia Giuliano Ferrara, che in una intervista al Corriere della Sera ricorda al Cavaliere “che nei suoi momenti migliori ha tenuto dentro Pannella…”. “Ora perché – si chiede – essere così aggressivo con Fini? Senza il suo controcanto l’Italia sarebbe un Paese morto”. Oggi il premier, insomma, “deve comporre un accordo sensato e poi subirne anche le conseguenze”. Anche perché “non corre nessun pericolo. E’ più ricco degli altri, i voti ce li ha lui, ha una maggioranza fortissima e un carisma che va al di là del suo stesso schieramento”. Ferrara nega di essere finiano, ma, dice, “ho trovato interessante la sua decisione di un percorso solitario cercando di immettere idee dentro il Pdl. Idee che al 95% non condivido”. Fini si batte “per un partito meno legato al puro gesto populista del capo. Io credo che su questo abbia ragione e che convenga anche a Berlusconi evitare il brutto gesto dell’emarginazione di un’area che contribuirebbe a dare un’immagine ampia e pluralista del Pdl”.

9.37 – Gasparri: “Gruppo autonomo è un’idea impraticabile”

“Non ho mai sentito Fini parlare di gruppi autonomi”, le “affermazioni sbagliate” sono arrivate da parte di Bocchino. Affermazioni “censurabili e politicamente impraticabili” che “per fortuna non hanno trovato concretizzazione politica”. Così Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, a poche ore dalla direzione del partito. In una intervista al Giornale, Gasparri si augura “che il partito non si laceri, in contrasto con la volontà degli elettori” e consiglia ai finiani “di fare un giro nei bar: gli elettori vogliono meno frammentazioni, meno partiti, più chiarezza”. In direzione spera che “la discussione non si cristallizzi su posizioni precostituite”. Quanto all’ipotesi ch si strutturi una corrente finiana all’interno del partito, Gasparri ricorda che “in An le correnti, e io ne organizzavo una, erano un contributo di pensiero, ma oggi credo che non abbiano senso”.

9.35 – Lehner: “Spero in una soluzione che eviti il logorio”

“Chi sa, fa; chi non sa, insegna. Gli italiani hanno problemi seri e, talvolta, gravi. Pretendono che il governo e la politica siano marcati dall’imperativo del fare, invece di rimanere paralizzati dalle beghe politicanti degli ‘insegnanti’ che pretendono di fare futuro, dimenticando gli italiani presenti”. Lo scrive in una nota Giancarlo Lehner del Pdl dicendo che proprio “per questo, mi aspetto dalla odierna Direzione nazionale una soluzione nitida e netta, a salvaguardia dei nostri valori fondanti come il garantismo e che eviti al Pdl di logorarsi e di affogare nel chiacchiericcio strumentale e rancoroso”.