L’Italia offre le sue forze contro Gheddafi: “Possibili raid. Sette le basi disponibili”

Pubblicato il 18 Marzo 2011 - 16:01 OLTRE 6 MESI FA

Ignazio La Russa

ROMA – L’Italia offre basi e forze contro Gheddafi. E’ possibile che Roma “partecipi a raid in Libia”. ”Possiamo intervenire in ogni modo con la sola tassativa esclusione di interventi via terra”. Le parole sono quelle del ministro degli esteri Ignazio La Russa. L’attuazione di una ‘no fly zone’ ”comporta un dispiegamento di mezzi oneroso e impegnativo da tutti i punti di vista e quindi non può restare estranea la Nato, perché tre o quattro paesi non possono da soli esercitare un controllo capillare della zona”.

Il governo chiederà ”l’autorizzazione” al Parlamento di ”aderire alla coalizione di volenterosi” cui spetterà far rispettare la risuluzione Onu sulla Libia. L’Italia interverrà con gli altri paesi disponibili e con le organizzazioni internazionali, ”offrendo le basi, ma senza nessun limite restrittivo all’intervento, quando si ritenesse necessario per far rispettare la risoluzione Onu” e garantire la tutela dei cittadini.

Tra gli assetti messi a disposizione dell’Italia vie è la ”forte capacità di neutralizzare radar e ipotetici avversari” in Libia ”e su questo potrebbe esserci una nostra iniziativa: possiamo intervenire in ogni modo”. La capacità cui ha fatto riferimento il ministro della Difesa è quella di neutralizzare i mezzi antiaerei nemici, cioè distruggere radar e postazioni missilistiche. Tecnicamente è detta SEAD, cioè ‘soppressione delle difese aeree nemiche’ ed è quello che l’Italia ha già fatto con i raid aerei dei caccia Tornando in Kosovo.

Sono sette le basi aeree che l’Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia: Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria.