La protesta dei lavoratori Equitalia: “Politici, basta sciacallaggio su di noi”

Pubblicato il 20 Febbraio 2013 - 20:07| Aggiornato il 20 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E ora i lavoratori di Equitalia si arrabbiano e ”ricordano che quegli stessi politici che oggi tanto inveiscono sulle regole della riscossione, sono proprio gli autori delle leggi che regolamentano l’attività e che devono essere applicate senza margine di discrezionalità”. Insomma, basta usare Equitalia come ordine del giorno della campagna elettorale, soprattutto se usata come perenne spauracchio.

Insomma la campagna elettorale sembra aver peggiorato quel clima ‘pesante’ che i lavoratori della riscossione hanno dovuto subire negli ultimi anni. Basti ricordare che dall’inizio del 2011 gli atti intimidatori (buste sospette, attacchi personali, scritte fuori dagli uffici, bombe carta, ecc) subiti dai lavoratori delle diverse sedi locali di Equitalia sono circa 400 e tra questi l’attentato più grave è quello compiuto il 9 dicembre 2011 in cui è rimasto gravemente ferito il direttore generale Marco Cuccagna per l’esplosione di un plico contenete una bomba spedita dagli anarchici del Fai.

”Ancora una volta – si legge nella nota delle segreterie di Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl Credito e Uilca – i rappresentanti dei lavoratori evidenziano con preoccupazione come l’argomento Equitalia venga usato in campagna elettorale strumentalizzando il lavoro di 8.500 dipendenti da ‘politici’ che sostengono la necessità di chiusura del gruppo o accusano i lavoratori di comportamenti vessatori e violenti, oppure legano l’attività di riscossione ad una serie di i suicidi con un legame di nesso causale che fa inorridire per l’opera di sconcertante sciacallaggio mediatico. I lavoratori di Equitalia ricordano che quegli stessi politici, i quali oggi tanto inveiscono sulle regole della riscossione, sono anche gli autori delle leggi che regolamentano l’attività e che devono essere applicate senza margine di discrezionalità alcuno. Le procedure previste da tali leggi sono soggette a severi controlli sugli atti, sia da parte della Magistratura, che da parte della Corte dei Conti, chiamata a vigilare sul danno erariale”.

Quindi i lavoratori sottolineano che ”tutti devono essere consapevoli che queste dichiarazioni irresponsabili e la risonanza che alcune testate giornalistiche attribuiscono loro, sono il terreno di coltura che stimola la reiterazione di quegli atti violenti e criminali che i lavoratori e le sedi del gruppo continuano a subire anche in questi giorni”. Si invitano pertanto ”quei politici ad usare lo stesso senso dello Stato che i lavoratori del gruppo Equitalia quotidianamente osservano nello svolgimento della loro seppur impopolare ma doverosa attività”’.