Fornero fa marcia indietro: “Art. 18 per gli statali? Non lo escludo”

Pubblicato il 23 Marzo 2012 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA

Elsa Fornero (Lapresse)

ROMA – L’estensione della licenzialità individuale agli statali? Non è esclusa, anzi. Elsa Fornero mercoledì pomeriggio aveva negato tutto riguardo le voci che dicevano possibile l’approdo anche per i dipendenti pubblici delle nuove norme su cui è ancora all’opera. Ma giovedì sera ha cambiato idea.

“Non toccava a me, non era il mio compito – ha invece chiarito Fornero – questo non vuol dire che non si interverrà sul pubblico impiego, vuol dire che se ne occuperà Patroni Griffi”. Spiega il Corriere della Sera: “Lo Statuto dei lavoratori in base al comma 2 dell’articolo 51 della legge 165/2001 (Testo unico sul pubblico impiego) è integralmente applicato da oltre dieci anni ai dipendenti pubblici. In esso si afferma che la legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni e integrazioni (quindi anche la modifica all’articolo 18 che verrà approvata dal Consiglio dei ministri di oggi), si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti”.

Un principio ribadito anche da una importante sentenza della Cassazione che ha stabilito come per il recesso del rapporto di lavoro degli impiegati pubblici (e dei dirigenti, a questi assimilati) valgono le stesse norme che regolano il licenziamento dei dipendenti privati con qualifica impiegatizia, ovvero l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e l’eventuale diritto al reintegro.

Se i pubblici dipendenti verranno messi al riparo dai licenziamenti economici individuali, a differenza dei dipendenti delle aziende private, questa “deroga” dovrà essere messa necessariamente nero su bianco per legge. Ma si tratterebbe di una disposizione pesantemente esposta a rischio di incostituzionalità.

Una “ingiustizia” immediatamente percepita dall’opinione pubblica che ha fatto esplodere la sua rabbia sul web con interventi su Twitter (l’argomento #18pubblico è tra i Top Tweet di giovedì) e i social network. Chi cita la “Fattoria degli animali” di George Orwell e la famosa massima su “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, chi fa riferimento a “figli e figliastri”, chi parla di uno “schiaffo” ai non statali, mentre gli “statali sono più protetti dei panda”.