Lavoro, Vendola: “Centrosinistra a pezzi se il Pd cede sull’articolo 18”

Pubblicato il 27 Marzo 2012 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Ma di quale riforma del lavoro stiamo parlando? La mia impressione e' che la ricetta di questo governo faccia addirittura male all'economia''. Lo afferma al Mattino il governatore della Puglia e leader di sel, che aggiunge di vedere ''una continuita' persino impressionante tra lo stile di Sacconi e di Fornero''.

''Che riforma e' – chiede – questa costruzione che lascia intatta la giungla dei contratti atipici, che rinvia a chissa' quando l'introduzione del reddito minimo, che non estende gli ammortizzatori sociali in una fase drammatica di recessione?''.

Con il Pd, osserva poi Vendola,''c'e' una evidente differenza di giudizio. Sono molti gli elementi negativi nella controriforma e pazienza se il Pd non li vede. Ma cambiare l'articolo 18 può essere drammatico. Se nel centrosinistra si contribuisce a stracciare questa bandiera nel nome di una modernità oscena e repellente, possono innescarsi conseguenze molto importanti''.

''Sergio Cofferati – aggiunge – dice che se resta lo stravolgimento dell'articolo 18, bisogna votare contro il provvedimento. Sono d'accordo con lui e anche con Rosy Bindi, quando sottolinea che Monti e' debole con i forti e forte con i deboli''.

''Il welfare – sottolinea Vendola – non e' una palla al piede, come pensa la classe dirigente. Bere un calice amaro e' il contrario di ciò che e' necessario per una crescita sostenibile'', ''l'evocazione di questo secondo tempo, quando ci si occuperà di crescita, e' uno spot un po' berlusconiano. Il Paese crolla, siamo a due punti in meno di Pil. Dov'e' l'inversione di tendenza?''.

Sul caso Emiliano, Vendola commenta con un esempio: ''Dovevo essere interrogato a Bari come persona informata sui fatti e, sui giornali, questa mia convocazione in Procura faceva pendant con lo scandalo Cosentino''.