Le cene allegre dei Bertolaso Boys all’ex Arsenale della Maddalena

Pubblicato il 13 Febbraio 2010 - 18:54 OLTRE 6 MESI FA

Paolo Berizzi sul sito di Repubblica racconta l’anno allegro dei “Bertolaso Boys” a base di cene e feste nelle strutture che avrebbero dovuto ospitare il G8.

Così, racconta Berizzi, Bertolaso e la sua “cricca”, dopo che il G8 era saltato da quattro mesi e a L’aquila si era in piena ricostruzione, festeggiavano allegramente con ostriche, aragoste e champagne dentro il gioiello blindato  dell’ex Arsenale, il palazzo di vetro che avrebbe dovuto ospitare le riunioni dei grandi della terra.

A salutare il Ferragosto, nel cuore di quella che appare una cattedrale nel deserto, c’erano tutti o quasi i ras del G8 fantasma: Mauro Della Giovampaola, il potente capo della struttura di missione G8, “l’architetto” Francesco Piermarini, cognato di Bertolaso, Riccardo Micciché e altri due membri della struttura, e poi, immancabili, i fratelli imprenditori romani Diego e Daniele Anemone e soprattutto c’era lui, Guido Bertolaso. Il capo della Protezione civile era arrivato con la famiglia a bordo del “Crazy Days”, la barca a vela due alberi che, per una settimana, è rimasta attraccata, unica barca al mondo, nel porto dell’Arsenale.

Che cosa ci fosse da festeggiare non è ben chiaro. Sta di fatto che quella cena alla Maddalena se la ricordano in molti. Come in molti, ora, aiutano a ricostruire l’anno disinvolto trascorso sull’isola – tra ville, auto di lusso e viaggi in elicottero – da chi era stato incaricato dal governo di seguire le opere per il vertice poi saltato e ora è finito nella rete della Procura di Firenze.

Il menù di Ferragosto fu preparato dal ristorante “La Scogliera”, già balzato alle cronache per un conto da 850 euro che una famiglia milanese si vide presentare pochi giorni prima. Era la “Scogliera” la tavola preferita di Della Giovampaola e Piermarini, uno arrestato, l’altro indagato. Ed è la “Scogliera” – attraverso la società Genesa srl del suo titolare Andrea Orecchioni – che si aggiudica le commesse più importanti per saziare gli appetiti dei vip in transito. «Grazie a Bertolaso abbiamo avuto l’onore di coprire eventi importanti», dice soddisfatto Orecchioni.

Uno è il G2 italo-spagnolo, per il quale la Genesa allestisce un catering da 90mila euro più iva. L’altro, in subappalto, è l’inaugurazione dell’ex Arsenale, il 13 settembre. Un altro banchetto, questa volta per 3mila persone, e altri 90mila euro, in questo caso fatturati direttamente a Palazzo Chigi.

C’è un particolare, però. La “Scogliera” e la società che lo amministra aderiscono al Consorzio ristoratori La Maddalena (30 ristoranti). Un “cartello” di imprese i cui aderenti, in teoria, avrebbero dovuto ricevere dal committente gli stessi benefici. Ma Genesa, dopo una prima fase, si smarca. E diventa la cucina “ufficiale” della Protezione civile.

I Bertolaso boys alla Maddalena venivano coccolati anche dalle imprese appaltate per le grandi opere. I sette general contractor erano la Cogecal degli Anemone, Maddalena scarl, Arsenale scarl, Imatec scarl, anch’esse riconducibili a Anemone, la Gia.fi di Valerio Carducci, Giotto, Cidonio e si mostrano riconoscenti con i rappresentanti della struttura di missione. Vengono messe a disposizione auto e alloggi di pregio.

Della Giovampaola dispone di due case: una villa immersa nel verde dell’esclusivo villaggio Piras e proprietà dell’ex pallavolista azzurro Andrea Lucchetta, che conferma, e un attico.

Infine, a colpire gli abitanti della Maddalena erano soprattutto le frequenti uscite in barca di Piermarini e i suoi amici. Il cognato tuttofare di Bertolaso, 52 anni, sigaro sempre in bocca, li invitava sulla sua barca ormeggiata a Cala Mangiavolpe.