Il leghista va in tv? Serve il permesso dei capigruppo

Pubblicato il 20 Aprile 2012 - 19:46 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi (Lapresse)

ROMA – Il leghista va in tv? Serve il permesso dei capigruppo. Le presenze nelle trasmissioni televisive nazionali dei parlamentari della Lega ”devono essere concordate con i presidenti dei gruppi” di Camera e Senato. Lo chiedono i triumviri Maroni, Calderoli e Dal Lago in una lettera inviata ai capigruppo per mettere ordine nella comunicazione del Carroccio.

Dopo il caos scoppiato in casa Lega, i triumviri vogliono andare sul sicuro. Specie dopo la bomba lanciata dal settimanale Panorama,  nell’ultimo numero in edicola dal 19 aprile. Il settimanale, nella sua inchiesta esclusiva, raccontava di un presunto dossier su Maroni ordinato dall’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito.”Non sapevo del dossier su Maroni”. E’ la prima risposta che Umberto Bossi ha dato all’arrivo ad Alessandria, per un comizio a sostegno del candidato sindaco del Carroccio, Umberto Sarti. Per l’ex segretario federale, oggi presidente della Lega Nord, e’ stata la prima uscita pubblica, dopo la ‘serata delle scope’ a Bergamo. Oggi era atteso un faccia faccia tra Bossi e Maroni, che non c’e’ stato. L’incontro potrebbe esserci domani, Bossi non lo esclude. Sicuramente non allo stesso appuntamento elettorale, perche’ le serata dei due saranno diverse: l’ex ministro dell’Interno sara’ in Piemonte, a Varallo Sesia e poi a Borgomanero, il senatur sara’ invece ad Arese. Ma potrebbero comunque vedersi. Quanto al dossier su Maroni, Bossi dice: ”Se lo chiedevano a me, facevano prima, perche’ sapevo che Maroni ha la barca, sapevo anche dove l’aveva”. E di altri eventuali dossier, dice: ”spero che non ce ne siano”.

Il presidente della Lega raccoglie applausi, nell’affollata sala di un albergo alla periferia di Alessandria, e parla a lungo, al fianco del governatore del Piemonte, Roberto Cota. ‘C’e’ una base da ricaricare e Bossi dice: ”Il momento non e’ dei migliori, a momenti c’e’ da vergognarci. La partita e’ difficile, ma la partita non e’ finita. La gente della Lega e’ abituata alle sfide dure”. ”Cercano di annichilirci, il momento è difficile, dobbiamo essere forti, non dobbiamo inginocchiarci”. E poi attacca: ”Non c’era reato – dice – un partito puo’ buttare i suoi soldi dalla finestra. E quei soldi non erano dello Stato, erano della Lega, raccolti con le tessere dei militanti. Si fa fatica a configurare un reato in tutte le cose dette. Per me e’ solo un brutto film”. Bossi ritorna sul Belsito, l’ex tesoriere della Lega: ”Pensavo fosse un buon amministratore – come lo e’ stato il suo predecessore Balocchi. Invece avete visto..”.

La vicenda di Belsito per Bossi ”sembra la storia di uno che, messo alle strette, cerca di buttare fango su tutto e su tutti. Non penso che Maroni sapesse, penso invece che sia avvenuta una cosa alle nostre spalle senza che ce ne accorgessimo”. Si ricandira’ alla guida del Carroccio? ”Non lo”, risponde ai cronisti. Ma tra i leghisti che lasciano la sala c”e soddisfazione: ”Ha ritrovato la carica”, dicono. E Cota infonde coraggio: ”Superemo questo momento perche’ ci crediamo. Il nostro progetto politico e’ piu’ che mai attuale”.