L’assessore: “Milano padana”. La Moratti: “Beh un po’ sì”

Pubblicato il 22 Giugno 2010 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA

E’ bastato il riferimento alle “radici di Milano nella storia padana” nel suo discorso di insediamento davanti al consiglio comunale per esporre subito il neoassessore milanese al Turismo e all’Identità, il leghista Alessandro Morelli, al fuoco incrociato delle polemiche sia da sinistra, sia da destra.

Intervenendo nell’aula di Palazzo Marino il nuovo assessore della Giunta Moratti ha infatti definito il capoluogo lombardo “un patrimonio che deve essere fatto vivere per non allontanarsi mai dalle radici che Milano ha nella storia padana, italiana e mondiale”. E proprio il riferimento alle radici padane, anteposto a quelle italiane ha suscitato la reazione indignata di molti consiglieri comunali.

“Concordo con il presidente della Camera Fini – ha affermato Aldo Brandirali (Pdl) – la Padania non esiste e visto che la delega dell’assessore è all’identità, gli ricordo che non è nei patti esprimersi sulle radici padane di Milano”.

“Invito l’assessore – ha attaccato il democratico Pierfrancesco Majorino – a non rifarsi all’inesistente storia della Padania ma a quella reale di Milano”.

“Porto all’assessore – ha aggiunto Basilio Rizzo (Lista Fo) – il saluto dei tanti terroni che hanno fatto grande Milano”.

Parole che non hanno scalfito il nuovo assessore. “Sono polemiche sterili – ha replicato – di chi è rimasto al secolo scorso. Io voglio essere operativo, creativo e propositivo”.

E della vicenda cosa ne pensa il sindaco Letizia Moratti? “Chi può negare che Milano abbia anche radici padane: non è certo una città della Campania”, ha detto il sindaco difendendo così il suo nuovo assessore. “Ha fatto solamente un richiamo all’identità della città e dal suo punto di vista mi sembra giusto e corretto”.