Lega Nord, intercettazioni: Rosy Mauro e la laurea pagata dal partito

Pubblicato il 7 Aprile 2012 - 00:10 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 6 APR – Ci sono anche il diploma e la laurea, pare conseguiti in Svizzera, di Rosi Mauro e del suo compagno, tra i 'benefit' pagati dalla Lega che, tramite l'ex tesoriere indagato Francesco Belsito, avrebbe sborsato 120 mila euro di soldi pubblici per gli studi del vicepresidente del Senato e di Pier Moscagiuro. A fare i conti di questa ennesima uscita dalle casse del partito, definita dalla senatrice una delle ''porcherie della stampa'', e' stata Nadia Dagrada, il dirigente amministrativo di via Bellerio sentita l'altro ieri dai pm di Milano e Napoli che insieme ai colleghi di Reggio Calabria stanno coordinando le indagini che hanno provocato un terremoto nel Carroccio fino alle dimissioni da segretario di Umberto Bossi.

Nadia Dagrada, all'indomani delle perquisizioni della Gdf e dei Carabinieri del Noe negli uffici milanesi del quartier generale 'lumbard', davanti ai magistrati ha ripercorso il lungo elenco, emerso dalle intercettazioni, delle spese del partito per le esigenze personali del 'Capo', dei suoi figli, della moglie Manuela Marrone, di Roberto Calderoli e di Rosi Mauro con tanto di fidanzato. Riguardo al capitolo ''3 lauree pagate con i soldi della Lega'', la dirigente amministrativa ha raccontato: ''Belsito mi ha riferito che sono stati dati soldi in contanti a Pier Moscagiuro, compagno di Rosi Mauro'' per i costi delle ''rate (…) della scuola privata per conseguire il diploma, la laurea, credo ottenuti entrambi in Svizzera. Inoltre mi ha detto anche di aver pagato le rate per il diploma e poi la laurea della stessa Rosy Mauro'', sembra conseguiti anche da lei oltreconfine. Titoli di studio che a dire della Dagrada ''sono costati circa 120mila euro, prelevati dalle casse della Lega'' e che si aggiungono ai 130 mila euro sborsati dal Carroccio per il 'Trota' Renzo Bossi il quale ''dal 2010 sta prendendo una laurea all'Universita' privata di Londra''. E riguardo a questo 'benefit' e, tra gli altri, ai ''200-300 mila euro dati ogni anno'' al Sinpa, il Sindacato Padano, il vice presidente del Senato, ha respinto ogni addebito: ''Non sono solita commentare le notizie di stampa che spesso riguardano la mia persona – ha replicato con un comunicato – Ma mi trovo costretta a ribattere alle 'porcherie' che i giornali si stanno inventando, per salvaguardare il bene piu' prezioso, il Sindacato, che ho creato con enormi sacrifici''.

Ma dalle intercettazioni agli atti dell'indagine, Belsito, lo scorso 7 febbraio al telefono con la Dagrada, supponendo che Rosi Mauro ''stia tramando col 'capo' (Bossi) per mandarlo via'', dice: ''sai quanto gli ho dato l'altro giorno alla nera? (Rosi Mauro) (…) 29.142 in franchi… vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?''. E piu' avanti ancora Nadia Degrada: ''ma secondo me lei (Rosi Mauro) e' convinta che tu non parlerai mai, lei e' convinta di quello, lei e' convinta di averti, finora, allora se tu ci pensi a questa qui effettivamente, contro non ci sono andati in molti (…) Invece se tu le fai capire – sono i consigli della dirigente amministrativa -, ciccia, ma sei sicura di volere andare allo scontro con me? Perche' se apro bocca io, il capo salta e se salta il capo tu sei morta. Perche' se lei non c'ha il capo a difenderla, lei domani e' in mezzo ad una strada e non e' detto con le gambe intere''.

E Belsito: ''lei c'ha il sindacato (Sinpa) che la difende''. Di nuovo la Dagrada: ''e' tutto lei, e' tutto lei (Rosi Mauro)'' Belisto replica: ''io pensavo che fosse scesa, ma col cazzo. Questa e' sempre in auge, Diobono, e' sempre in auge''. Dagrada gli spiega: ''questa fa le notti la'''. Poi l'ex tesoriere aggiunge: ''lei… quell'altro lo blindano, lo blindano, ma io l'ho visto Reguzzoni, nel corridoio, ch'era tutto altezzoso, era moscio la settimana scorsa, poi e' tornato di nuovo galletto, capisci?''. La Dagrada ancora: ''e ma adesso gli arrivera' l'altra lezione, non c'e' niente da fare se pensano di continuare cosi', hanno sbagliato a capire (…) No, ma secondo me guarda, vabbe', sicuramente con il capo (Bossi, ndr) c'e' da parlare (…) tu gli devi dire, capo, io so queste cose, e con me tu stai tranquillo, ricordati di una cosa, finche' io sono qui, io non ti tradiro' mai, ma ricordati cosa c'e' in ballo, perche' c'e', questo, questo, questo, questo e quest'altro, e se viene fuori queste cose qui, lo capisci cosa puo' succedere, altro che barbari sognanti''.