Lega, Salvini: “Se sarò premier farò come Trump, dazi per tutelare Made in Italy”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2018 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA
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Matteo Salvini, segretario della Lega

ROMA – “Se devo scegliere all’interno del partito Popolare Europeo, scelgo il modello austriaco o il modello ungherese che difende il lavoro. Il premier Orban difende i confini, difende le banche, difende la moneta e blocca l’immigrazioni. Se devo scegliere un paese ben governato scelgo quello”, ha detto Matteo Salvini durante il faccia a faccia di Giovanni Minoli in onda su La7.

Il segretario federale della Lega ha quindi confermato la sua ammirazione nei confronti del presidente degli Usa, Donald Trump: “Sta mantenendo tutto quello che aveva promesso in campagna elettorale. Ha vinto le elezioni dicendo prima l’America e difende le aziende e gli operai americani. Anzi, averne di Trump. Se gli italiani mi sceglieranno come presidente farò come lui: pur di difendere i lavoratori e gli imprenditori italiani, sono pronto a mettere dei dazi a protezione del Made in Italy. Vuoi licenziare in Italia, produrre sottocosto all’estero e rivendere in Italia? Allora paghi il 50% di tasse in più”.

Alla domanda se sia meglio Trump o Putin, ha risposto: “Entrambi, perché difendono la loro gente. Le sanzioni alla Russia hanno danneggiato l’Italia per 6 miliardi di euro e abbiamo perso migliaia di posti di lavoro per sanzioni davvero inutili”.

Una volta al governo, Salvini intende ridiscutere i rapporti con Bruxelles. A partire dalla moneta unica. “Non ho cambiato idea e mai cambierò idea – spiega a Minoli – l’euro era una moneta sbagliata prima, ed è una moneta sbagliata oggi. O l’Europa cambia o l’Italia non ha senso che rimanga in questa gabbia”.

Il suo obiettivo resta, quindi, quello di cambiare i trattati. “Se vinco le elezioni vado a Bruxelles e dico: ‘Cambiamo sulle banche, sul commercio, sull’agricoltura, sulla moneta’ – promette – se mi dicono: ‘Hai ragione’, sono felice. Se mi dicono ‘no’, allora devo mettere in sicurezza gli italiani e sono pronto a tutto”. Tra gli accordi che vorrebbe rivedere c’è anche il vincolo che ci impone di tenere il rapporto deficit-pil entro la soglia del 3%. “Questo vincolo ha portato in Italia fame e povertà – spiega Salvini – se vado al governo ho il dovere di tutelare la mia gente superando questo vincolo. Per vent’anni ci hanno detto che bisognava tagliare, tagliare e sacrificare e il debito è cresciuto a dismisura – conclude – bisogna fare il contrario, lasciare che la gente lavori, che spenda e che paghi”.