La Lega boccia sul nascere l’alleanza Pdl-Casini: “Se il governo cade si va al voto”

Pubblicato il 10 Luglio 2010 - 17:06 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Maroni

Tutti vani gli sforzi di Berlusconi di ricucire un rapporto con Casini. L’alleanza con l’Udc non piace alla Lega e il ministro dell’Interno Maroni lo dice chiaramente: ”Se qualcuno vuole uscire dalla maggioranza lo faccia, ma se cade il governo si va al voto, non ci sono alternative. Se qualcuno vuole fare ‘sante alleanze’ non credo che i cittadini abboccheranno”. Il ministro parla commentando la cena cui hanno partecipato, tra gli altri, il premier Silvio Berlusconi e il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, e le fibrillazioni dei finiani.

La Lega parla chiaro, insomma, sicura del suo ruolo di unico alleato di ferro del premier Berlusconi. O con noi o si va alle urne: “Lega e Udc sono alternative: se qualcuno nell’Udc o anche nel Pdl pensa che il partito di Casini possa entrare nel governo sa bene che noi e l’Udc non possiamo stare insieme”.

”Noi – ha sottolineato Maroni – rappresentiamo le riforme, il federalismo, uno Stato più moderno ed efficiente, mentre l’Udc rappresenta il contrario, un sistema che la Lega vuole cambiare e siamo lieti – ha aggiunto – che Casini oggi abbia detto di essere indisponibile ad entrare nel governo, perchè non ci sarebbe spazio per entrambi”.

Il ministro ha quindi lanciato un avvertimento a chi ipotizza un nuovo governo senza la Lega. ”Sarebbe – ha scandito – un tradimento del voto e degli elettori, non credo che durerebbe un minuto con la Lega all’opposizione. Sono comunque convinto – ha proseguito – che si tratti di fantapolitica, di scenari lontani mille miglia da quello che pensa Berlusconi, messi in giro da chi vuole danneggiare il premier e il governo”.

Sono, ha detto ancora Maroni, ”le solite manovra di alcuni ambienti, non estranei probabilmente a chi non vede di buon occhio la nostra azione di contrasto alla criminalità organizzata, che soffrono la determinazione e la decisione del governo”. Dunque, ha concluso, ”il modo più serio per rispondere a questi fuochi fatui, dall’Udc alle minacce dei finiani alle ipotesi di governi istituzionali, è quello di governare, prendere decisioni ed andare avanti: così si arriva alle riforme, tutto il resto è palude, ritorno al passato”.