La resa di Bossi, Maroni “candidato unico”: vince “la Lega che piace”

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 18:16 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Roberto Maroni (Lapresse)

MILANO – Con l’ultima decisione di Umberto Bossi lunedì si è consumata la vittoria di Roberto Maroni. E insieme a lui di quella Lega, l’unica, premiata dalle ultime elezioni amministrative. Umberto Bossi alla fine ha dovuto fare un passo indietro, cosa divenuta ineludibile dopo la performance poco brillante alle comunali. E la decisione presa da Bossi è questa: Roberto Maroni candidato unico alla segreteria e Umberto Bossi presidente. Lunedì al consiglio federale c’è stato il via libera verbale da parte del Senatur alla candidatura unica di Maroni alla segreteria della Lega Nord. Non c’è stata una votazione ma la decisione di Bossi va comunque nella direzione richiesta dalla base da almeno un anno. Da quando ai comizi sono iniziati a spuntare gli striscioni su “Maroni segretario”. Da quando nell’ultima cerimonia di Pontida il nome più acclamato era quello dell’ex ministro dell’Interno. E soprattutto da quando 3 inchieste sui rimborsi elettorali hanno fatto emergere una sostanziale inadeguatezza della classe dirigente fino ad allora al comando. Senza contare che, seppure non indagate, le persone più vicine a Bossi sono state via via appannate dal capitolo “gestione del denaro”, dal Trota a Rosy Mauro ai dossier dell’ex tesoriere Belsito.

Tra le ultime cronache e la mancata alleanza con il Pdl si può dire che la Lega si sia presentata “nuda” al voto. E impietoso è stato il risultato: percentuali basse, il partito che non arriva al ballottaggio nemmeno nelle roccaforti. Non a caso l’unica vittoria di peso arriva da Verona. Dove a essere riconfermato è un maroniano doc come Flavio Tosi, presente, per altro, con una sua lista civica. L’unico che quando Bossi fece sapere di volersi ricandidare alla segreteria usò un’espressione inequivocabile: “Inopportuno”.

Il consiglio federale ha affrontato poi alcune questioni formali legate alla riforma dello statuto della Lega che sarà modificato al congresso federale del 30 giugno-1 luglio. A quanto pare si prevede anche la presenza di vicesegretari vicari, con una presidenza appannaggio esclusivo di Umberto Bossi come fondatore del Carroccio. Vince Maroni dunque, e con lui la parte della Lega che piace agli elettori leghisti. Alla fine, l’unica scelta possibile.