Lega, voci di dissidi tra le procure di Milano e Napoli. I pm smentiscono

Pubblicato il 12 Aprile 2012 - 20:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 12 APR – Voci di ''dissidi e contrasti'' tra le procure di Milano e Napoli che indagano, a vario titolo, sull'ex tesoriere della Lega Belsito hanno spinto, in serata, gli stessi procuratori a scendere in campo e smentire: ''c'e' armonia'', hanno assicurato Bruti Liberati e Pennasilico.

In mattinata, dai corridoi del Palazzo di Giustizia milanese era trapelata la presunta ''irritazione'' dei magistrati del capoluogo lombardo per le ''troppe fughe di notizie'' relative al loro filone d'inchiesta sulle distrazioni dei fondi del Carroccio.

In questi giorni, infatti, i magistrati napoletani hanno depositato al Riesame, ma anche inviato alla Corte dei Conti della Campania, alcuni atti dell'inchiesta, diventati cosi' in sostanza 'pubblici', anche se ritenuti 'centrali' per il filone di indagine su cui lavorano i colleghi milanesi. Questi, poi, lamenterebbero anche fughe di notizie riguardo ai conti riconducibili ad alcuni 'personaggi' dell'inchiesta, tra cui l'ex tesoriere Belsito. Tutte 'carte' che la Procura di Milano sta acquisendo solo oggi. L'ultima presunta doglianza riguarda le intercettazioni disposte nel corso delle indagini: i magistrati di Napoli, infatti, avrebbero continuato ad intercettare anche su vicende di competenza territoriale milanese, senza inviare invece i primissimi atti di intercettazione a Milano, come avviene normalmente.

Le smentite dei due procuratori arrivano alcune ore dopo, a stretto giro l'una dall'altra. Il primo a dirsi ''sorpreso'' e' il reggente di Napoli Alessandro Pennasilico, secondo cui i due uffici giudiziari collaborano in ''armonia e condivisione'' e le iniziative finora adottate nel corso dell'indagine ''sono state sempre concordate''. Entrando nello specifico dei presunti addebiti, Pennasilico spiega che delle diverse iniziative assunte in questi giorni, come il deposito di determinati atti, tra cui il fascicolo ''The Family'', e la trasmissione di documenti alla Corte dei Conti, sono stati informati anche i pm milanesi. ''Dalle nostre intercettazioni – aggiunge – emersero i primi collegamenti con Reggio Calabria e successivamente, non appena prospettato un interesse 'milanese' dell'indagine, immediatamente contattammo la procura di Milano. Questo prima ancora della riunione di coordinamento con la Direzione nazionale antimafia. Qualsiasi mossa, ripeto, e' stata concordata''.

Ai giornalisti Pennasilico spiega di aver sentito al telefono il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati sottolineando che il collega, apparso a sua volta sorpreso per le indiscrezioni, ha escluso l'esistenza di dissidi. Ed e' lo stesso Bruti, di li' a pochi minuti, a confermarlo. ''La Procura di Milano procede in piena collaborazione con la Procura di Napoli, con i necessari scambi di atti e di informazioni'', spiega il magistrato, negando ''qualsiasi contrasto con i colleghi napoletani''.

L'inchiesta, che coinvolge tre procure (oltre Milano e Napoli, anche Reggio Calabria), ciascuna delle quali si occupa di un determinato filone, in parte ruota intorno agli stessi soggetti e questo comporta l'oggettivo rischio di sovrapposizioni. E' probabilmente questa la ragione che fa dire al procuratore Pennasilico che ci saranno a breve nuovi incontri di coordinamento per definire ''prima possibile'' la questione delle competenze territoriali.