Legge elettorale, Corte Costituzionale boccia referendum. Salvini: “E’ una vergogna. E’ il vecchio sistema che si difende”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2020 - 18:28| Aggiornato il 17 Gennaio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Corte Costituzionale, Ansa

La sede della Corte Costituzionale (foto Ansa)

ROMA – Non si terrà il referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. La Corte costituzionale lo ha dichiarato inammissibile perché “eccessivamente manipolativo”. Il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali (di Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), tutti guidati dal centro-destra.

In attesa del deposito della sentenza entro il 10 febbraio, l’Ufficio stampa della Corte costituzionale fa sapere che “a conclusione della discussione la richiesta è stata dichiarata inammissibile per l’assorbente ragione dell’eccessiva manipolatività del quesito referendario nella parte che riguarda la delega al Governo, ovvero proprio nella parte che, secondo le intenzioni dei promotori, avrebbe consentito l’autoapplicatività della ‘normativa di risulta’”.7

Matteo Salvini: “E’ una vergogna. Il vecchio sistema si difende”

“È una vergogna – sono le parole di Matteo Salvini – è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica”.

“Ieri – dice Roberto Calderoli – il quotidiano la Repubblica scriveva ‘Cancellare Salvini’ e oggi con la decisione negativa della Consulta sul referendum sulla legge elettorale possiamo scrivere ‘cancelliamo il popolo’. Perché la decisione inaspettata della Corte Costituzionale pone fine alla possibilità che possano essere presentati futuri referendum abrogativi in materia elettorale e quindi, di fatto, pone la materia elettorale tra quelle che non possono essere sottoposte a referendum secondo la nostra Costituzione, peccato però che questo nella nostra Costituzione non ci sia scritto. A fronte dell’inerzia o della pessima attività svolta negli anni dal Parlamento in materia elettorale questa volta la parola sarebbe spettata finalmente al popolo”.

Fonte: Ansa.